Dalla A alla D: cinque stelle tra i dilettanti
L’ultimo, almeno in ordine di tempo, è stato Ciccio Lodi. Dalla A alla Serie D per allungarsi la carriera e continuare a regalare perle rare in campi dove solitamente abbondano agonismo e fisicità. Annunciato con una diretta facebook dal presidente dell’Fc Messina Rocco Arena, per vedere all’opera il centrocampista mancino bisognerà attendere ancora qualche tempo. Questioni burocratiche, la necessità di far trascorrere un mese dall’ultima partita giocata in Serie C, con la maglia della Triestina. Il count down, però, è già partito nella speranza che dopo Catania un altro pubblico siciliano esulti per una punizione finita nel sette.
162 partite in A, distribuite tra Atalanta, Udinese e Sampdoria. La voglia matta di regalare ancora emozioni. Fernando Tissone ha scelto Taranto per rilanciarsi e contribuire al ritorno su palcoscenici più sfavillanti di un’altra nobile decaduta del calcio meridionale. I rossoblu navigano a metà classifica ma hanno quattro gare da recuperare e ora un motivo in più per credere alla rimonta. Certo a 35 anni e con un lungo periodo d’inattività alle spalle ci vorranno, oltre al curriculum, buone dosi di dedizione e allenamento. Sacrifici fisiologici per tornare in paradiso.
Il passato, d’altronde, conta fino a un certo punto, come ha imparato a sue spese Douglass Maicon eroe interista del triplete firmato Mourinho, una bacheca piena di coppe e la sconfitta all’esordio in D con la maglia Sona. A castigare l’ex straripante terzino di Roma e City, un’altra vecchia conoscenza della Serie A, Ferreira pinto che dopo l’Atalanta ha trovato stimoli e una nuova giovinezza al Ponte San Pietro. Il messaggio spedito al colosso è chiaro: qui, più che i trofei, servono muscoli e spirito d’adattamento.
Uno che l’insegnamento lo ha recepito in fretta è Ciccio Tavano, oggi a Prato, ultima tappa di una carriera passata a gonfiare le reti di mezza Italia. Empoli, Livorno, Roma e, addirittura Valencia trovano spazio dentro un viaggio lungo e ancora lontano dal concludersi. La graduatoria, nel Girone D recita quinto posto e una gara da recuperare, lo score parla invece di un gol ogni due partite. Medie e ruolo diversi per Paolo Sammarco centrocampista in grado di giocare con la stessa facilità da regista e mezzala, protagonista a Frosinone, Verona sponda Chievo e Genova lato Samp, adesso riversa diligenza e geometrie nella causa dell’Arzignano. Volti da figurina, su campi polverosi, tengono compagnia a Sansone, Ruben Olivera, De Sousa, Sforzini e Pulzetti, gente che ha saputo reinventarsi per trovare l’eldorado, là dove i riflettori si spengono.