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ASD Reggiomediterranea 1986 – Video Tribute

Programmazione, organizzazione e sviluppo sul territorio. Sono ingredienti rari, difficili da trovare lungo lo stivale ma dal sapore unico. Il paragone con la cucina stellata appare azzardato, eppure nel calcio rappresentano la base per il successo.

“Vincere aiuta a vincere”, diceva qualcuno, ma nel mondo del pallone come nella vita l’importante è saper guardare al futuro. Un concetto che la città di Reggio Calabria ha fatto suo, dopo aver toccato con mano il rischio di un profondo fallimento. Ma se, da una parte, la Reggina dal baratro ha lanciato la sua cavalcata verso la Serie B, dall’altra c’è anche chi vuole emergere con tanta passione e duro lavoro.

E’ il caso della Reggiomediterranea che, tra sacrifici e programmazione, non ha nascosto le sue ambizioni per il salto in Serie D. 3150 metri. Basta questa breve distanza a dividere due mondi opposti e mai così distanti. Sulla sponda messinese il limbo, ultradecennale, della mediocrità con una lotta fratricida tra Acr ed Fc. Su quella reggina, invece, la voglia di far crescere insieme il territorio ed il calcio locale puntando sui giovani. Una mission fortemente voluta dal presidente Bruno Leo e da tutto il suo staff.

Una società ben organizzata che, nelle ultime stagioni, può tracciare un bilancio positivo per un lavoro che mira ad un unico obiettivo: vincere. E non potrebbe essere altrimenti, visto il meticoloso lavoro nel costruire la squadra in sede di mercato. La Reggiomediterranea si presentava ai nastri di partenza senza nascondere le proprie ambizioni di vittoria del campionato d’Eccellenza.

Nel calcio, però, nulla è scontato ed il campionato ci ha regalato una sfida affascinante contro la neopromossa San Luca. La squadra è ben equilibrata e può annoverare, tra le sue fila, calciatori dalla grande esperienza. Marino, Taverniti, Gambi, Criniti sono alcuni dei nomi più rappresentativi che conoscono bene questi campionato.

Il girone d’andata, però, inizia un po’ sottotono. La squadra, nelle prime quattro giornate, conquista una vittoria e ben tre pareggi consecutivi. Il grande rammarico resta la pesante sconfitta proprio nello scontro diretto contro il San Luca. La cocente delusione, però, non abbatte ma sprona a rilanciare le proprie ambizioni. Grazie al lavoro del direttore Casciano, infatti, la Reggiomediterranea si scatena in sede di mercato. Dalla Palmese e dal Biancavilla arrivano i giovani Saba e Iacono, ma è nel reparto over che si piazzano due colpi fuori categoria.

La difesa viene rinforzata dal centrale Daniele Cucinotti, ex Corigliano, mentre le chiavi del centrocampo vengono affidate all’eterno Daniele Ancione, un vero e proprio lusso per la categoria. La squadra comincia a girare ed a macinare risultati.

Nel girone di ritorno la Reggiomediterranea mette insieme 6 vittorie, due pareggi ed appena una sconfitta trascinata dai goal di Piemontese e Lancia. Un cammino spedito che vale il secondo posto ad appena tre lunghezze dalla capolista San Luca. Un duello bloccato sul più bello, a sei giornate dalla conclusione del torneo. Come in un thriller, in attesa di assistere alla scontro diretto in vetta, l’emergenza Coronavirus ha bloccato questa affascinante sfida.

Non sappiamo cosa ci riserverà il futuro né come ripartirà la prossima stagione. Ciò che è certo, però, è che Reggio Calabria ha mostrato la bella faccia del calcio tra passione ed entusiasmo. Un futuro roseo nel quale la Reggiomediterranea è diventata punto di riferimento.