ASD Canicattì Calcio – Video Tribute
L’entroterra siciliano, l’anima della Trinacria, porzioni di isola dove il calcio può fare davvero la differenza.
Il Canicattì resta un unicum del suo genere: solidità societaria, ambizione e professionalità, ecco i tre capisaldi dell’entità biancorossa, protagonista del girone A di Eccellenza.
E dire che la serie D era proprio li, il Canicattì la scorsa estate era tra le poche società in grado di avanzare richiesta di ripescaggio, ma la validità del progetto racinaro non lascia nulla al caso: l’impianto per disputare le partite casalinghe non è ancora pronto e per il massimo campionato dilettantistico bisogna avere più certezze.
Conseguente il trasferimento al Saraceno di Ravanusa ma la nuova avventura che si inceppa ancor prima di iniziare…l’esperienza di mister terranova in sella alla panchina agrigentina si conclude dopo la prima partita di coppa, seguita dalle frizioni con il management tecnico del Canicattì. Serve esperienza per affrontare il torneo regionale ed allora come non affidarsi al meglio su piazza: Pippo Romano.
La rosa è costruita per vincere, ma i risultati sono altalenanti, tanto da far allontanare più del dovuto Akragas e Dattilo in vetta. Serve una scossa, bisogna rivoluzionare ancora ma con oculatezza e dopo la nefasta sconfitta con la Sancataldese, la stagione del Canicattì si spacca.
Il mercato invernale conclude l’esperienza biancorossa di Marinali, Federico, Taormina e Ferotti, mentre ad Agrigento si accasano Lupo, Matera, Pira e Greco.
La rimonta può iniziare: i segnali di ripresa sono immediati e nel primo match utile l’attaccante ex sant’agata rifila una doppietta al dattilo, contribuendo al 3 a 1 finale che da slancio al cammino dei romano boys.
I risultati positivi si accumulano, la distanza dalle battistrada si riduce e la bontà della rosa mette a ferro a fuoco il raggruppamento occidentale di Eccellenza.
La perfetta alternanza tra Valenti e Prisco tra i pali garantisce al Canicattì sogni tranquilli, mentre in difesa è capitan Maggio a stupire, grazie anche alle grandi capacità realizzate su calcio da fermo. In mediana i nuovi arrivati danno linfa e cattiveria, facendo da chioccia ai tanti giovani al centro del nuovo corso biancorosso.
E tra loro spicca il talento di Giuseppe Iezzi, tra i migliori 2001 dello stivale per reti segnate.
Dulcis in fundo, Angelo Caronia, funambolico esterno offensivo in grado sovvertire le sorti di un match grazie alle qualità tecniche da giocatore di ben altre categorie.
Per identificare al meglio la trasformazione del Canicattì, vi lasciamo al pari per 0a0 dell’Esseneto, dove il temibile Akragas nonostante la superiorità numerica non riesce a mettere sotto i cugini biancorossi, accontentandosi tra le mura amiche di uno sterile pareggio.
Il generale Romano può gonfiare ancora una volta il petto, i suoi soldati sono un battaglione capace di giocarsela con chiunque, e perché no, puntare ancora al primo posto occupato dal Dattilo, distante sei punti.
Ci siamo fermati qui, con la vittoria per 5 a 0 sul Monreale ed un feroce Canicattì spinto dalla passione dei propri tifosi. D’altronde sognare non costa nulla.
di ANTONIO CAROÈ