Un sogno diventato realtà: Aquila Bafia e Kaggi volano in Promozione
L’ultima giornata di campionato incorona le due società che raggiungono l’obiettivo prestigioso del salto di categoria e trionfano nei rispettivi gironi con pieno merito.
A distanza di una settimana, dopo aver reso grande merito al salto di categoria di Nuova Peloro e Città di Santa Teresa, inauguriamo la nostra settimana con le due regine del campionato di Prima Categoria. La nostra copertina settimanale unisce le due sponde della provincia messinese: dalla costa tirrenica a quella ionica accumunate da due comunità in festa. Bisogna salire un po’ in collina ma Gaggi e Bafia, frazione di Castroreale, hanno coronato il sogno della vittoria del campionato.
Una stagione lunghissima, ricca di insidie, momenti di difficoltà ma anche tante vittorie e l’obiettivo Promozione sempre ben centrato.
La vittoria dei rispettivi gironi, quindi, è stata solo la naturale evoluzione di un percorso partito l’estate scorsa su solide basi. Concentrandoci sul girone E, la scalata del Kaggi è quello di un rullo compressore che dal basso vuole salire sempre più in alto. Nuova stagione, nuova categoria ma stesso epilogo: la società del presidente Marinello è una specialista nelle vittorie del campionato. Un raggruppamento durissimo con avversarie di valore e una bagarre accesissima con Città di Linguaglossa e Akron Savoca. Gli ultimi novanta minuti, però, hanno regalato la gioia più importante grazie allo splendido 3-1 rifilato all’Atletico Biancavilla di fronte ad una cornice di pubblico che non ha mai fatto mancare sostegno e senso di appartenenza.
Non è poi un caso che, nella partita decisiva, siano saliti in cattedra i due elementi di maggior talento di un gruppo unito e solido. La doppietta di Cantarella e il rigore di bomber Varrica, il numero 10 e il numero 9 a sancire il successo finale. Un traguardo storico che la società condivide con mister Camarda, vero leader dentro e fuori dal terreno di gioco. Una sinergia che ha permesso questo cammino vincente grazie alle profonde radici messe nel corso del tempo. E poi, naturalmente, c’è la forza della squadra, le qualità dei singoli che alzano il livello generale e la spinta di un’intera comunità verso l’obiettivo comune. Sacrifici e duro lavoro, su queste basi è nata un’altra stagione da incorniciare fatta di innumerevoli vittorie ed appena tre sconfitte. Adesso ci sarà tempo per festeggiare, prima di rituffarsi nella programmazione. Le sorprese potrebbero non essere ancora finite.
Su questa stessa lunghezza d’onda ci spostiamo nel girone D: un raggruppamento davvero variegato tra piazze storiche del calcio dilettantistico messinese in un percorso che dalle montagne scende sulle coste fino ad arrivare nella splendida cornice delle isole Eolie. Come nel caso del Kaggi, anche qui è stato un duello sino all’ultima giornata. A trionfare è stata l’Aquila Bafia che, dopo tanti anni, torna a riassaporare il salto in Promozione. Un obiettivo fortemente voluto da parecchio tempo e finalmente centrato grazie ad una stagione praticamente perfetta. Sono diciannove le vittorie messe in archivio grazie ad una continuità spaventosa che ha permesso di subire solo tre sconfitte. Tralasciando per un attimo i numeri, però, settimana dopo settimana si è avuta subito la sensazione che qualcosa di speciale stesse nascendo. Un’idea ben chiara nella testa di mister Caragliano, autentico trascinatore con le sue capacità non solo tattiche ma soprattutto motivazionali. La sua corsa verso la tribuna stracolma di tifosi è l’istantanea più bella dell’ultima domenica conclusa con il successo per 2-3 in casa del Monforte. Un’altra domenica pirotecnica, vissuta sulle montagne russe e conclusa con il successo in rimonta.
La vittoria del campionato è stata accolta con grande emozione dal presidente Rao dopo una lunga cavalcata che ha esaltato i tanti sacrifici messi in campo. Un prestigioso traguardo che il numero 1 societario ha voluto condividere con la propria tifoseria, con la propria comunità ma anche con l’amministrazione comunale da sempre vicina e presente alle sorti della squadra. Un altro esempio limpido di unione di intenti che va ben oltre qualsiasi secondo fine o interesse.
Due splendide storie quelle del Kaggi e dell’Aquila Bafia che ci hanno fatto riassaporare le emozioni di un calcio ormai considerato vintage. Tralasciando il valore della categoria, il nostro plauso va a tutti i protagonisti di queste due cavalcate capaci e vogliosi di credere ancora nell’essenza vera di questo sport.