Totò e Christian: il ricordo (personale) di chi è cresciuto a pane, calcio e Messina
Riavvolgendo il nastro dei ricordi e ricercando un minimo di lucidità, il pensiero va a due figure che hanno scritto la storia della biancoscudata ma anche influenzato la vita di tanti giovani nati negli anni Novanta.
Nessuna breaking news, nessuna notizia dell’ultima ora. A questo ci pensano i media, i social, le chat di whatsapp. Al giorno d’oggi la notizia di una prematura scomparsa viaggia più veloce di qualsiasi successo o informazione positiva. Il destino, il fato o, più semplicemente, lo scorrere della nostra vita terrena ci ha privato, nel giro di qualche ora, di due personalità che tanto hanno dato a Messina ed al Messina. Perché il calcio non è solo un pallone che rotola su un prato verde, non si limita a quei novanta minuti né, tantomeno, è semplicemente uno sport. Il calcio è una parte integrante della nostra quotidianità e, per molti di noi, quasi una ragione di vita, una religione.
Ed, allora, di fronte alla perdita di Totò Schillaci e Christian Argurio non serve in questo momento elencare gli obiettivi raggiunti nelle rispettive vite. Attraverso queste righe, invece, chi scrive vuole dare il suo contributo strettamente personale al ricordo di due personalità che ci mancheranno terribilmente. Per chi come me, infatti, è cresciuto a calcio e Messina fin da piccolo, le emozioni sono davvero contrastanti in questi giorni. Alla tristezza per le tragiche perdite, si affianca anche il sorriso per dei dolci ricordi che riaffiorano passo dopo passo. Raccontarle in poche righe è impresa ardua ma è sufficiente sottolineare che Totò Schillaci è sicuramente il primo grande calciatore di cui ho memoria. Il mio rapporto con il calcio è viscerale e trova radici da quando molto piccolo mi divertivo ad osservare le immagini delle videocassette in televisione. E se, da una parte, mia sorella preferiva i grandi classici della Disney, dall’altra io “divoravo” sin a consumare i nastri tutte le gare dell’Italia registrate durante il Mondiale del 1990.
Per me, nato nel 1991, era il primo approccio televisivo con il grande calcio in quelle videocassette conservate come cimeli da mio padre. E nei flash dei miei ricordi, ci sono ancora quelle immagini sbiadite, quegli stadi stracolmi di gente e le urla dei telecronisti ad ogni goal di Totò Schillaci. Da lì in poi lui è diventato un simbolo e, crescendo, ho riscoperto le tappe della carriera di un giocatore che era già troppo avanti per i suoi tempi. Un ragazzo del sud Italia divenuto idolo per l’intero paese, un giovane calciatore che da Messina aveva spiccato il volo verso i palcoscenici più prestigiosi, il primo ad affrontare gli ultimi anni di carriera in un campionato “esotico”. Insomma Totò Schillaci aveva anticipato tutto ciò che, al giorno d’oggi, è diventata la normalità nell’universo calcistico mondiale.
Ma se da una parte Totò mi fa ricordare la mia infanzia e l’amore sbocciato per il calcio, su Christian il discorso assume sfaccettature ben diverse. A lui associo la scalata del Messina sino alla Serie A, le vigilie trascorse di fronte all’Hotel Royal, i miei anni di passaggio dalle scuole medie al liceo. Tutti aspetti che hanno rafforzato quella passione per il Messina coltivata da “autodidatta” considerando le origini calabresi di mio padre ben lontane dalle rive giallorosse dello Stretto. Christian, quindi, rappresentava uno dei volti giovani di quel Messina che si stava imponendo a livello nazionale e che portava tanto orgoglio a tutti noi. Da studente di liceo classico, mai mi sarei aspettato che un giorno avrei ricoperto uno dei suoi ruoli all’interno della squadra che tifavo fin da bambino.
Addetto stampa, team manager, osservatore, direttore sportivo. Christian Argurio ha rappresentato una vera istituzione sportiva ben oltre i confini messinesi. Elencare i suoi successi e le sue esperienze sarebbe stucchevole in questo momento. Mi resta, però, l’orgoglio personale di poter ripensare al passato, a quel giovane studente delle scuole superiori poi arrivato a poter lavorare, discutere, confrontarsi ed interfacciarsi con chi prima osservavo da semplice tifoso.
Come detto poche righe non basterebbero per rendere omaggio a due grandi uomini che ci hanno lasciato fin troppo presto. Sfogliando l’album dei ricordi personali, Totò e Christian mi hanno fatto fare un tuffo indietro nel tempo. Adesso a tutti noi ci resterà la memoria di due grandi siciliani ma anche la consapevolezza dell’importante contributo che hanno dato a Messina ed alla storia del nostro Messina.