
Top e Flop: chi sale e chi scende nel Girone I di Serie D

Top
Cunzi: Ci ha impiegato otto anni a vestirsi di giallorosso, una manciata di minuti per dimostrare come mai fosse stato cercato con tanta insistenza. Evangelista Cunzi battezza l’esordio con l’Acr Messina, segnando un gol pesantissimo, utile a chiudere il match sul campo sempre ostico del Castrovillari. L’infortunio di Addessi gli regalerà minuti insperati, che il talentuoso giocatore dovrà sfruttare al meglio per se stesso e soprattutto per il raggiungimento dell’obiettivo comune. Dolce attesa
Piccioni: Da una messinese all’altra, con il filo rosso degli infortuni a spalancare le luci del palco agli outsider. Caballero è ancora ai box, Gianmarco Piccioni non ne deve fare rimpiangere l’assenza. Detto fatto: doppietta in tre minuti al Marina di Ragusa, acuto nella manita con cui l’Fc Messina stende il Città di Sant’Agata. Se la corsa alla promozione è ancora aperta, il merito è anche di questo ragazzo venuto da Recanati per recitare la poesia del gol. Lieta scoperta
Rende: Lo scontro diretto con il Roccella, complici i risultati degli altri campi rilancia le ambizioni dei biancorossi di Calabria, in piena corsa per evitare, non solo la retrocessione diretta, ma anche i play-out. Nel girone di ritorno la media è invidiabile, consona a una squadra con ben altri obiettivi. L’andata, tuttavia, pesa come un macigno, da scacciare al più presto. Le qualità per farlo non mancano. Araba fenice
FLOP
Catalano: Il mister, artefice dell’ultima promozione tra i professionisti dell’Acr Messina, oggi annaspa nelle secche di una classifica infelice. Il Paternò è in piena zona play-out, anche a causa della sconfitta incassata con il Troina di Beppe Mascara. La salvezza diretta dista uno schioppo di dita, il tempo per recuperare abbonda, ma occorre fare in fretta e, soprattutto, non distribuire punti a chi rincorre lo stesso obiettivo. Braccino corto
Marina di Ragusa e Cittanovese: Non che fossero obbligate a prendere punti sui campi complicati di Gelbison e Acireale, ma il tempo stringe e ogni passo falso adesso pesa di più. La salvezza transita anche da imprese importanti, utilissime per temprare il morale e rimpinguare la classifica, non sono arrivate e chi ha vinto, sfruttando un turno magari più favorevole, incassa il doppio in termini di fiducia, oltre a guardare con maggiore speranza al futuro. Secondo copione, purtroppo.
Il Sant’Agata al Franco Scoglio: Per fortuna le visite ai parenti sono terminate. Se ogni domenica si giocasse nell’impianto di San Filippo, il Sant’Agata sarebbe retrocesso da un pezzo. Otto gol subiti in due partite, uno solo realizzato, i punti, nemmeno a dirlo, sono zero. Lo stop contro l’Fc Messina era preventivabile, ma le dimensioni lasciano perplessi. I biancoazzurri con Giampà sono caduti poche volte, ma quando è successo il botto è stato fragoroso. Ora non resta che fare quadrato e mettere insieme i cocci, perché mercoledì si gioca di nuovo. Frontale a cento all’ora.