Tokyo 2020, dopo l’Europeo scocca l’ora delle medaglie
Davanti agli occhi splendono ancora le immagini del successo di Wembley. Non sono passate due settimane dal giorno in cui l’Italia di Mancini, battendo l’Inghilterra padrona di casa, è salita sul tetto d’Europa. Un’overdose di emozioni unica, capace di contagiare tutti da Bolzano a Pantelleria, facendo riscoprire, oltre il pallone, il gusto speciale di appartenere alla penisola più bella del mondo. Ne avevamo bisogno, dopo i mesi trascorsi a cantare dai balconi, sperando che qualcuno ascoltasse il nostro grido di rabbia e dolore. Nemmeno il tempo di applaudire Donnarumma e compagni, però, che questa folle estate è pronta a servire il bis.
Venerdì alle 13, ora italiana, il braciere tornerà ad ardere: la torcia allora avrà completato il suo giro, segnando ufficialmente l’avvio dei Giochi olimpici in programma lo scorso anno e poi posticipati di dodici mesi a causa della pandemia. Il ciclista Elia Viviani e la tiratrice Jessica Rossi, entrambi già medaglie d’oro, saranno i portabandiera della nazionale, a loro si unirà la pallavolista Paola Egonu a cui spetterà il compito di portare il vessillo del Cio, assieme ad altri 5 atleti provenienti da diversi Stati del mondo. Smaltiti l’emozione e i convenevoli di rito, seguiranno oltre due settimane di gare e appuntamenti, fino all’8 agosto, giorno in cui sulla competizione calerà definitivamente il sipario.
Salvo defezioni dell’ultimo momento legate soprattutto al Covid, sono 384 gli atleti azzurri al via, di cui 187 donne. L’obiettivo, naturalmente sarà superare il numero di podi conquistati a Rio de Janeiro, nel 2016, quando tra ori (8), argenti (12) e bronzi (8), gli sportivi di casa nostra conquistarono in totale ventotto medaglie. Per farlo ci si affiderà ad autentiche garanzie come i ciclisti siciliani Vincenzo Nibali (Messina) e Damiano Caruso (Ragusa), entrambi in grado di poter puntare al bottino grosso su un percorso piuttosto duro e adatto alle loro caratteristiche. Nella scherma, specialità spada, la catanese Rossella Fiammingo punta ripetere l’impresa brasiliana, quando si aggiudicò l’argento. Ancora meglio, allora, fece Daniele Garrozzo da Acireale, oro nel fioretto individuale.
Originario di Castelvetrano in provincia di Trapani è il sollevatore di pesi Antonio Pizzolano. Classe 1996, appartenente al gruppo sportivo delle Fiamme oro, è stato già due volte campione d’Europa e adesso tenta l’assalto a cinque cerchi. Da Torre Annunziata e anche lei con l’oro europeo in tasca, Irma Testa a Rio era stata la prima pugile italiana a salire ring olimpico: un record da incrementare con un ulteriore tassello, magari del metallo più prezioso. Classe 1987, originario di Avola, Siracusa, Luigi Busà ha un palmares ricco di ori mondiali ed europei, a cui manca il sigillo più importante. Ancora qualche giorno di pazienza, poi sapremo se il tempo per centrarlo è finalmente maturo.