Serie D al via: caccia al Trapani, le ambiziose neo promosse e l’incognita Reggina
Dopo una lunghissima e purtroppo consueta attesa, prende il via anche il campionato di Serie D. Nel girone I il Trapani non nasconde la voglia di primeggiare di fronte ad una folta schiera di avversarie. Ma occhio anche alle ambizioni della nuova Reggina.
Ci eravamo lasciati con una stagione abbastanza monotona e povera di contenuti non tanto dal punto di vista tecnico quanto d’interesse. Il Catania ha dominato in lungo e in largo lo scorso campionato chiudendo i giochi fin da subito e “costringendo” le altre squadre a smobilitare e contenere i costi con largo anticipo. Quest’anno, invece, la musica sembra cambiata come dimostra un calciomercato vivo e ricco di nomi interessanti. Il girone I punta a tornare tra i più competitivi nel panorama nazionale e mostra un Trapani che crede nella promozione diretta con forza. Anche in questa stagione, però, ci sarà una “nobile decaduta”: la nuova Reggina si appresta a presentarsi con rinnovate ambizioni ed una società tutta da scoprire.
Le Siciliane
Tanti derby, rinnovate rivalità e dieci squadre a rappresentare la passione isolana. La struttura del girone I si fonda sull’universo calcistico siciliano e sugli investimenti di tante società ambiziose che puntano a tornare nel calcio che conta. In questo senso il Trapani è sicuramente la squadra da battere. Il nuovo corso targato Antonini non ha voluto lasciare nulla al caso con ingenti risorse spese in sede di mercato. Sulla carta il roster a disposizione di mister Torrisi è già fuori categoria. Dai giocatori copertina come Kragl, Cocco, Bollino e Gagliardi passando per l’esperienza di Sabatino e Cristini senza dimenticare la concretezza di Samake, Cangemi, Calafiore e Acquadro. La Serie C è il primo obiettivo e toccherà dimostrare di meritarla sul campo. Ma oltre alla corazzata Trapani, la Sicilia offre anche molto altro. A partire dalle certezze rappresentate da Licata, Acireale e Città di Sant’Agata. I gialloblù proseguono nel segno della continuità con Pippetto Romano in panchina, gli acesi cercano il riscatto dopo qualche stagione in chiaroscuro mentre i rinnovati tirrenici vogliono riconfermarsi dopo la splendida stagione dello scorso anno. Un capitolo a parte, invece, lo meritano le neo promosse. L’Akragas e l’Igea Virtus vogliono stupire dopo tanti sacrifici per riconquistare il massimo campionato dilettantistico. Gli agrigentini rispolverano i colpi mediatici Llama e Morimoto, mentre i barcellonesi si affidano prima di tutto al loro condottiero Pasquale Ferrara in panchina. E per mantenere la categoria ci sono anche Sancataldese, Canicattì e Ragusa.
Le calabresi
Una certezza per il calcio non solo meridionale ma italiano in generale. Catanzaro, Cosenza e Crotone giocano un ruolo da protagoniste nel calcio professionistico. Il fallimento della Reggina è stato un duro colpo, ma ci sono anche altre compagini pronte al grande salto. Delle sei calabresi presenti nel girone I, Vibonese e Lamezia vogliono riprovarci e lanciano la sfida al Trapani. La società del presidente Caffo ha investito tanto puntando sull’ambizione di Buscè in panchina. Una squadra ben equilibrata tra qualità under ed esperienza over. Sulle stessa lunghezza d’onda anche il Lamezia che ha voluto badare più alla sostanza rispetto al passato. Squadra affidata a mister Vanzetto, che tanto ha fatto bene a Sant’Agata, e una rosa in cui spiccano nomi abituati a campionati di vertice in Serie D. Chi, invece, punterà a mantenere la categoria sono il San Luca, il Castrovillari e la neo promossa Gioiese. Dopo una stagione esaltante, sarà interessante anche capire che campionato farà il Locri.
Le campane
Quest’anno una rappresentanza ridotta al minimo. Sono due le squadre campane che si misureranno nel girone più meridionale d’Italia contro l’agguerrita schiera di siciliane e calabresi. Il Portici è una certezza perché alterna stagioni da salvezza a campionati ben più esaltanti con obiettivo playoff. Una trasferta ostica per ogni avversaria. Maggiore curiosità, invece, è legata al Real Casalnuovo. Ai nastri di partenza grazie al titolo dell’Afragolese, la nuova società non ha nascosto le proprie ambizioni affidandosi a mister Esposito e scegliendo calciatori dal curriculum importante. Potrebbe rappresentare la mina vagante dell’intero girone I.
La Reggina
La grande incognita è legata alla nuova società amaranto. Sono giornate intense in cui le novità si susseguono. Dopo i tanti gradi di giudizio e il conseguente fallimento, il sindaco di Reggio Calabria Brunetti si è espresso in merito alle tre offerte ricevute per la nascita della nuova società. Nonostante l’interesse di gloriosi ex come Taibi, Amoruso e Iuliano oltre alla presenza del sindaco di Terni ed ex presidente della Ternana Bandecchi, la scelta è ricaduta su “La Fenice Amaranto ASD”. La Reggina, quindi, parlerà calabrese e siciliano in un mix davvero variopinto. Saranno coinvolti imprenditori di entrambe le regioni con interessi nel settore della formazione universitaria telematica. Il presidente sarà Virgilio Minniti, originario di Melito di Porto Salvo, mentre faranno parte della società Nino Ballarino in qualità di direttore generale, il messinese Pippo Bonanno gestirà l’area tecnica mentre il direttore sportivo sarà l’ex Catania Maurizio Pellegrino. Adesso sarà corsa contro il tempo per sistemare tutta la parte burocratica e costruire una squadra che possa competere fin da subito per il ritorno in Serie C.