Serie C: promossi, bocciati e rimandati del girone C
Cala il sipario sulla stagione regolare del campionato di Serie C. Tra promozioni e retrocessioni, si attendono ancora i verdetti delle appendici playoff e playout. E’ tempo, allora, di dare i nostri giudizi sul campionato appena concluso nel girone C.
PROMOSSI
Non possiamo non partire dai vincitori. Il Bari merita la copertina di questa stagione perché ha dimostrato di meritare la vittoria del campionato dominando dall’inizio alla fine. Nonostante qualche fisiologico passaggio a vuoto, gli sforzi economici sono stati ripagati merito di un gruppo coeso e molto forte. La vera sfida, adesso, sarà trovare una nuova dimensione in cadetteria. Di pari passo con i galletti, ci sentiamo di premiare anche il Palermo per la tenacia avuta e la continuità. Il terzo posto è il giusto posizionamento per i rosanero dietro le corazzate Bari e Catanzaro. Va premiata la voglia di vincere ma anche la capacità di reagire dopo il cambio in panchina Filippi-Baldini. Menzione d’onore a bomber Brunori autentica macchina da goal e capocannoniere del girone: spettacolare la sfida a distanza con Luca Moro sull’asse Palermo-Catania. Tra le promosse decidiamo di citare anche due coppie per motivi diametralmente opposti. Monopoli – Virtus Francavilla perché rappresentano il modello ideale di società di terza serie: budget ridotto, idee vincenti e radici profonde tra i professionisti. L’ennesima dimostrazione che in Puglia si fa calcio in maniera viscerale. L’altra coppia è quella formata da Monterosi e Picerno: la “cenerentola” laziale divenuta temibile matricola e i riammessi dell’ultima ora dopo l’ennesima estate calda del calcio italiano. Meritano di partecipare anche ai playoff. Infine vogliamo chiudere con il giusto plauso dedicato al Catania inteso come gruppo squadra e mister Baldini: i veri eroi capaci di onorare il campionato senza percepire stipendi e sempre con massima voglia e perseveranza.
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BOCCIATI
Catanzaro e Avellino sono le due grandi delusioni di questa stagione. Nonostante il secondo posto, i calabresi hanno dimostrato di aver pianificato male la stagione nel mercato estivo. Una squadra costruita per vincere il campionato non può compiere una rivoluzione a gennaio con annesso cambio in panchina. C’è da dire che la cura Vivarini è servita e i giallorossi hanno tutte le carte in regola per provare a vincere i playoff. Tuttavia, concentrandoci solo sulla regular season, sono troppi i punti di distacco dalla vetta. Iemmello e Vandeputte sono un lusso per la categoria e devono rappresentare la base per provare a conquistare la B. Discorso diverso per l’Avellino che, nonostante un budget non paragonabile alle prime in classifica, non ha mai trovato la propria dimensione trasformandosi in una squadra difficile da battere ma anche incapace di vincere. I 13 pareggi ottenuti certificano questo dato che si è tramutato in quarto posto finale. Tra le bocciate c’è anche la Juve Stabia, squadra ai nastri di partenza con grandi ambizioni. Rosa alla mano con annesso tetto salariale e nomi di un certo calibro, i campani hanno rischiato perfino la zona playout. Cervellotica poi la gestione dei tre cambi in panchina con Novellino, prima esonerato e poi richiamato, costretto ad un miracolo sportivo. Finiscono tra i bocciati anche la Vibonese, troppo debole per un campionato di terza serie, e la coppia FIGC e SIGI. La vicenda Catania è l’ennesima pagina nera del nostro calcio che ha influenzato un’intera stagione. Il fallimento non è solo colpa della SIGI ma anche delle istituzioni troppo miopi su queste vicende e sempre poco attente alle decisioni di peso.
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RIMANDATI
Taranto, Paganese, Turris e Foggia. Abbiamo scelto queste squadre per motivi diversi perché, per loro, l’appendice di stagione servirà per dare un giudizio più netto. Il Taranto, dopo tanti anni di serie D, è tornata nel professionismo ed ha pagato il salto di categoria. Dopo una prima parte di stagione da playoff, ha disputato una seconda parte di campionato davvero di basso livello. I pugliesi dovranno mettere le basi giuste per proseguire in terza serie. Turris e Foggia hanno dimostrato di poter osare tanto ma senza le giuste premesse. Nei playoff difficilmente avranno vita lunga ma hanno il merito di averci fatto gustare, per larghi tratti, il miglior calcio dell’intero girone. A Torre del Greco sarà necessario capire cosa fare degli elementi di maggiore qualità. A Foggia il grande interrogativo ha solo un nome e cognome: il futuro di Zdenek Zeman. Infine chiudiamo con la Paganese: non è una sorpresa vederla ai playout. E’ una squadra capace di tirarsi fuori dalle difficoltà anche all’ultimo minuto dell’ultima gara. Tuttavia queste continue montagne russe potrebbero sfociare anche in un ritorno in Serie D. Difficile e pericoloso, ogni anno, scommettere così ad occhi chiusi.
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E IL MESSINA?
Un capitolo a parte per la biancoscudata, tornata dopo tanti anni in Serie C. La stagione merita la sufficienza per la salvezza raggiunta, obiettivo minimo. Tuttavia nella particolare stagione giallorossa, si intrecciano così tanti momenti chiave da annoverare la compagine del presidente Sciotto sia tra le promosse che tra le bocciate e rimandate. Per questo motivo ci limitiamo ad analizzare il giudizio del campo e l’aver preservato il palcoscenico dell’universo del calcio professionistico. Tuttavia, adesso, è necessario costruire su questa base delle fondamenta solide. Perdere questo patrimonio sarebbe l’ennesimo azzeramento sportivo di questa città. Dopo tanti anni di amarezze e bocconi amari, il trampolino è pronto verso un futuro roseo e non uno strapiombo oscuro. Il tempo delle decisioni fondamentali è arrivato…
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