San Cataldo-Venezuela: Torregrossa vola in nazionale sudamericana … e segna all’esordio
Una famiglia con il calcio nel sangue, San Cataldo al centro del mondo e quel legame con il Venezuela che spalanca le porte alla nazionale maggiore.
Polemiche, insinuazioni, scandali e accuse: non è assolutamente sereno il periodo precedente al mondiale in Qatar. Edizione che, fin da subito, ha scatenato un uragano che difficilmente si placherà anche quando i giochi saranno chiusi. In questo contesto così difficile e con i massimi campionati nazionali che chiuderanno i battenti per quasi due mesi, è bello poter raccontare anche quelle storie che trasudano ancora passione e amore per questo sport.
Le cronache calcistiche italiane, negli ultimi giorni, hanno messo al centro dell’attenzione mediatica un cognome, una nazione oltreoceano ed una piccola comunità siciliana. Sembrerebbe l’inizio di un film ed, invece, è tutta realtà. Di generazione in generazione, il cognome Torregrossa è sempre stato legato all’universo calcistico. Una famiglia che vive di pallone e che ne ha trasmesso anche la passione ad un’intera comunità. Proprio nell’entroterra siciliano, San Cataldo rappresenta la classica cittadina del sud Italia da sempre legata alle proprie tradizioni. Qui la squadra locale disputa il girone I di Serie D e, come è giusto che sia, ha il suo rappresentante della famiglia Torregrossa.
Classe 2000 e di ruolo attaccante, Raul è tornato a casa dopo essersi formato tra le fila del settore giovanile del Perugia. Per lui esperienze anche in Spagna e nel Brescia, prima di abbracciare il verdeamaranto con l’obiettivo della salvezza. Una crescita continua ed una carriera ancora agli albori seguendo le orme del fratello maggiore. Ernesto Torregrossa, infatti, non è un nome sconosciuto nel panorama calcistico italiano. Giunto all’età di 30 anni, l’attaccante a suon di reti si è fatto apprezzare indossando tante maglie tra cui Brescia, Sampdoria e Pisa solo per citare le ultime in ordine cronologico.
Questa volta, però, non sono stati solo i goal e le prestazioni in campo a fare la differenza. Nato e cresciuto in Italia, Torregrossa può vantare anche il passaporto venezuelano grazie a suo padre. Ecco che entra in scena il capostipite della famiglia Lirio, nato e cresciuto nella città di Calabozo. Calciatore di Torino, Licata e Messina, ha lasciato ai figli un’eredità importante. Radici del passato che, adesso, si sono trasformate in una grande opportunità futura. Dopo le insistenti voci dello scorso anno, Ernesto Torregrossa riceve la chiamata e la convocazione in nazionale venezuelana alla vigilia delle amichevoli contro Siria e Panama.
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Una nuova sfida alle porte, un nuovo capitolo ancora da scrivere per la famiglia Torregrossa. Seguendo le orme del padre, Ernesto potrà intraprendere una nuova avventura come già avvenuto per Margiotta e Lapadula prima di lui. Un volo oltreoceano per riscoprire le proprie radici ed indossare la storica maglia della Nazionale Vinotinto.