Programmazione, investimenti, passione: il Bari corona il sogno Serie B
Dopo l’umiliazione del fallimento e la rinascita con la famiglia De Laurentiis, il Bari torna nel campionato cadetto vincendo con tre giornate d’anticipo il girone C di Serie C da assoluto protagonista.
“Nel calcio vince chi ha più soldi”. Poche parole che racchiudono uno dei concetti più radicati, purtroppo, nella cultura calcistica italiana. No, nel calcio non vince chi ha più soldi ma chi riesce a trasformare le proprie idee e intuizioni in fatti concreti. Un passaggio concettuale fondamentale se applicato a determinate realtà in cui il calcio è argomento sacro e inviolabile. A Bari si respira pallone, si vive per quei colori e per quello stemma cucito sulle maglie. A Bari c’è San Nicola che non è solo il santo patrono ma è anche il tempio dove, per novanta minuti, i calciatori vengono paragonati agli dei. Eppure prima di toccare il paradiso, bisogna sempre sprofondare all’inferno. Oggi la città di Bari festeggia, con largo anticipo, il ritorno in Serie B: obiettivo raggiunto in maniera meritata senza alcun dubbio.
Riavvolgendo il nastro, però, basta tornare indietro alla stagione 2018/2019. Una delle pagine nere del calcio barese, il fallimento della storica società biancorossa e il ritorno tra i dilettanti. Sono questi i momenti di massimo sconforto e umiliazione per un tifoso che vive di passione verso la propria maglia. L’intuizione, allora, viene alla famiglia De Laurentiis che di piazza calde e storiche del sud Italia ne sa qualcosa. Luigi De Laurentiis prende le redini della neonata società ai nastri di partenza del campionato di Serie D girone I: l’unico obiettivo è la pronta risalita nel calcio che conta. Quella stagione sarà una passerella per una squadra troppo superiore rispetto alle altre ma, come sottolineato in precedenza, il passato non va mai dimenticato. A sposare quel progetto nell’universo del dilettantismo, ci sono due calciatori: Simone Simeri attaccante e Valerio Di Cesare difensore. Due uomini divenuti simbolo della rinascita perché, tre stagioni dopo, loro sono ancora lì a calcare il prato verde del San Nicola.
Oggi si festeggia a Bari perché la promozione in Serie B corona il raggiungimento di un obiettivo che sembrava maledetto. Tra la vittoria in Serie D e la stagione attuale, infatti, il Bari ha affrontato due campionato conclusi con grande amarezza. Perchè, come dicevamo prima, i soldi non bastano per vincere nel calcio. La Serie C rappresenta uno dei tornei più difficili in assoluto e le sconfitte dei galletti hanno dimostrato che gli investimenti possono essere vanificati. Per questo motivo il trionfo di oggi dà il giusto merito ad una società che ha saputo imparare dai propri errori allontanando quell’aria di “superiorità” che non si addice ad una piazza storica del sud Italia. Il Bari ha vinto il campionato perché ha lottato dalla prima giornata con le proprie forze ingaggiando uno splendido duello con il Catanzaro. Due squadre di altissimo profilo tecnico che, probabilmente, non avrebbero sfigurato nemmeno in Serie B organici alla mano. E’ il trionfo di mister Mignani che ha avuto la capacità di gestire uno spogliatoio ricco di uomini di grande personalità. Un primo posto frutto del lavoro oculato, in sede di mercato, del direttore sportivo Ciro Polito sempre attento ai dettagli sia in estate che a gennaio.
Una campionato vinto da assoluta dominatrice come certificato dai numeri: primo posto aritmetico con tre giornate d’anticipo, 75 punti conquistati e solo 4 sconfitte. Probabilmente l’unica amarezza resta quella dell’eliminazione in Coppa Italia Serie C al primo turno. Adesso alle porte le ultime sfide contro Avellino, Taranto e Palermo: tre match di altissimo profilo e importanza per motivi di classifica. Abbiamo elogiato il gruppo, l’organizzazione societaria e le scelte oculate ma questa promozione ha anche dei volti specifici. Dai già citati Di Cesare e Simeri, all’esperienza di Terranova e Gigliotti in difesa. Dalla qualità di Maita e D’Errico a centrocampo fino alla rinascita della “scommessa” Ruben Botta sulla trequarti. Dalla doppia cifra dell’eterno Mirco Antenucci che punta ai venti goal passando per un reparto offensivo di primissimo livello formato da Galano, Paponi, Citro e quel Cheddira esploso con 7 reti in campionato.
Adesso è tempo di festeggiare e chiudere al meglio la stagione. La Serie B è pronta a riabbracciare il Bari, il campionato cadetto riaccoglie un pezzo storico del calcio del sud Italia.