Pietro Marino, l’ultima standing ovation da numero uno
Ha salutato tutti, perché i sogni a un certo punto si devono pure mettere da parte. Pietro Marino è un gigante di quasi due metri, custode attento della porta e costante riferimento per i compagni. Almeno fino a oggi. Già perché smaltiti convenevoli di rito, svuotato lo spogliatoio della Reggio Mediterranea, il classe 1986 imboccherà la via della stazione e salirà su un treno, destinazione Rimini. Il tempo passa, la valigia di cartone legata con lo spago non esiste più da un pezzo, al suo posto c’è un trolley di ultima generazione, pieno di vestiti tenuti insieme da una cerniera che, dal canto suo, funziona alla perfezione. Le ruote, invece, aiutano a trascinare il peso della consapevolezza.
ReggioMediterranea vs Bovalinese – GIORNATA 1 – Eccellenza Gir.Unico
Di pallone non si vive, almeno non come si meriterebbe una vita segnata da sacrifici e allenamenti. I tuffi da un palo all’altro si barattano con un futuro più stabile, da assicurare per sé e alla famiglia. Probabilmente giocherà ancora, magari per ingannare la noia delle giornate romagnole, che di inverno sanno come far ammattire la testa. Di certo, non sarà più un mestiere. Eppure a un certo punto ci aveva creduto davvero: l’esordio in A con la Reggina, pur nell’anno funesto della retrocessione, le venti presenze in Serie B in quello successivo. Il mondo che finalmente lo applaude e si accorge di lui.
Sarà illusione breve e dolcissima. Lungo la strada per la consacrazione ai livelli più alti si frappongono, infatti, il rientro di Puggioni e la promozione a dodicesimo uomo di un altro giovane della primavera, Kovacsik. Le porte della cadetteria si chiudono di colpo. Marino si sposta di qualche centinaio di chilometri e a Cosenza, in prima divisione, riprende la girandola dei prestiti.
Una storia che, archiviata l’esperienza di Castelnuovo Garfagnana, pensava di essersi messo definitivamente alle spalle. Coi Lupi della Sila gioca undici partite, due al play out, poi si sposta di nuovo: Barletta, quindi Malta. Difende la porta Football club Valletta, squadra della Capitale e tra le più titolate dell’isola. Ci resta due anni, al primo centra il double scudetto e coppa nazionale. I successi valgono il preliminare di Europa League e il palcoscenico internazionale. È la stagione 2014/2015, l’ultimo acuto ai livelli più alti. Tornerà in Calabria e sposerà la causa della Vigor Lamezia. Lo step successivo è la Reggio Mediterranea. In amichevole, quest’estate, sfida la Reggina: incassa tre gol uno da Rivas, due da German Denis. È calcio d’agosto il risultato è relativo, le emozioni restano addosso. Le stesse che adesso lo accompagneranno verso una vita, lontana dal campo. Ricca, gli auguriamo noi, di soddisfazioni.
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Claudio Costanzo