Paganese-Messina, 4 anni d’attesa per una battaglia tra ex
La vittoria con la Juve Stabia è stata soprattutto un’iniezione di fiducia. È calcio d’agosto, ma un fatto resta: dopo quattro anni, il ritorno del Messina tra i professionisti non poteva essere migliore. Il 2-3 di Coppa ha evidenziato buone trame di gioco, qualche disattenzione in difesa e individualità di un certo spessore. Il passaggio del turno ha poi regalato il diritto di disputare, il prossimo 15 settembre, il suggestivo match con il Foggia. Ci sarà tempo per pensarci, adesso la competizione andrà in soffitta per qualche settimana e all’orizzonte c’è la sagoma avvincente ed esaltante di un campionato grandi firme.
Si comincerà sabato a Pagani e i temi per tenere alta la soglia dell’attenzione non mancano. Questione di ex. Cocchino d’Eboli, deus ex machina dietro la vittoria del torneo di Serie D, ha lasciato lo Stretto con il dente avvelenato, corredando i saluti con una serie di frecciate rivolte a un padron con cui evidentemente i rapporti non sono stati sempre idilliaci. Il suo giocattolo – difficile immaginare un finale diverso – è stato smantellato in fretta. Alla diaspora è seguita la ricostruzione gestita da Pietro Lo Monaco, Christian Argurio e Sasà Sullo in panchina. L’ex direttore generale, dal canto suo, ha imboccato l’autostrada direzione Campania, dove aveva già dimostrato valore e intuizioni. Dietro si è trascinato il portiere Leonardo Caruso, rinforzo quantomai azzeccato del mercato di gennaio, e Carmine Cretella.
Il classe 2002 è stato tra i protagonisti della promozione, mascherando attraverso indiscutibili qualità tecniche la giovane età. Trentatré presenze e tre reti messe insieme nella scorsa stagione sono state biglietto da visita prezioso per guadagnarsi la chiamata tra i professionisti. Non finisce qui, perché con la stella sul cuore giocherà anche Fernando Tissone, centrocampista dal curriculum pesante con diverse annate di serie A sul groppone. Dalle maglie di Udinese, Atalanta e Sampdoria, l’argentino è passato lo scorso anno al Taranto e, conquistata la promozione, si è adesso spostato di una manciata di chilometri.
Anche sul fronte giallorosso il mercato è in fermento, l’obiettivo della società è ritagliarsi un posto tra le prime dieci della graduatoria, piazzamento necessario per accedere ai play-off. Per riuscirci, nonostante i buoni presupposti, ci vorrà ancora qualche innesto. Gli ultimi, in ordine di tempo sono i croati Maks Juraj Celic e Bozo Mikulic. Entrambi difensori, hanno sottoscritto un contratto fino al 2023. Il primo è un classe 1996 dal fisico imponente (1 metro e 91) e arriva dal Varazdin (B croata). Ancora più altro, l’altro: 1,97. Per lui anche un’esperienza in Italia, nella Sampdoria primavera. L’ultima invece è allo Slaven Belupo, massimo campionato del suo Paese. Non si è ancora chiusa, invece, la partita per l’attaccante. L’obiettivo è puntellare la rosa con un rinforzo di qualità, senza dover fare il passo più lungo della gamba. A rovinare il momento, è solo la questione stadio. Il mancato completamento dei lavori di adeguamento alla nuova serie costringerà i giallorossi all’emigrazione forzata in vista del primo derby stagionale. La sfida col Palermo, sarà solo sulla carta in casa, poiché si disputerà al Luigi Razza di Vibo Valentia. Una sconfitta, la prima e più dolorosa dell’anno per tutti, indipendentemente da ruoli e responsabilità.
Claudio Costanzo
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