Notti magiche ad Alghero: l’Italia del Beach Soccer è campione d’Europa!
Sotto il cielo di un’estate italiana, giunta ormai al termine, la Nazionale azzurra ha vissuto ancora le sue “notti magiche“.
L’Italia del Beach Soccer ha riscritto la storia conquistando, per la terza volta, il titolo Europeo. Un crescendo di emozioni che ha avuto inizio, ad Alghero, martedì 19 con la prima vittoria contro la Grecia, e che ha avuto l’apoteosi con la vittoria in finale contro la Spagna.
Nulla al caso, en plein di vittorie (ben 6 per gli azzurri guidati da coach Emiliano Del Duca), la consapevolezza di potersela giocare ad armi pari con le più nazionali più forti al mondo, incluso Portogallo e Spagna, battute rispettivamente in semifinale e finale.
Tredici i calciatori che hanno preso parte alla kermesse internazionale, con una nutrita rappresentanza dei campioni d’Italia del Viareggio che annoverano, tra le proprie fila, Carpita, Bertacca, Fazzini, Genovali e Remedi. Uno zoccolo duro che ha contribuito, e non poco, ai recenti successi azzurri.
A lasciare un solco su questo Europeo, con i 9 gol messi a segno (una media di un gol e mezzo a partita), è stato Marco Giordani premiato come Migliore Giocatore. A segno in tutte le partite, Giordani ha impresso un marchio indelebile nella vittoria di questo Europeo, griffandolo con una tripletta alla Spagna. Per l’Arciere di Anzio, soprannome che gli è stato affidato per la sua ormai tipica esultanza, è stata la stagione della consacrazione. In doppia cifra con il Catania Beach Soccer, squadra con la quale ha vinto la Coppa Italia, ha trascinato a suon di gol e acrobazie i rossazzurri al 2° posto nelle finali Scudetto.
Nazionale che tra i suoi cannonieri vanta, anche, il suo portiere volante, Leandro Casapieri, Migliore Portiere dell’Europeo, straordinariamente abile coi piedi, leader in campo e fuori, imprescindibile nelle scelte di Del Duca che può contare su altri due grandi numeri 1 quali Carpita e Paterniti, portieri di sicura affidabilità ed esperienza.
E’ una Nazionale che sa essere cooperativa, che abbina all’esperienza dei senatori la caparbietà dei suoi nuovi innesti come Alessandro Miceli, Ovidio Alla, Samuele Sassari, ma anche fucina di talenti. Come Fabio Sciacca, che nel Beach Soccer ha trovato la sua rinascita dopo aver debuttato, in serie A con il Catania sino a Emmanuele Zurlo, bomber dall’instancabile fiuto per il gol, capitano azzurro che ha alzato la coppa al cielo di Alghero e portabandiera dell’Italia, poche settimane prima, nella cerimonia d’apertura dei Giochi del Mediterraneo.
Certosino il lavoro del tecnico, Emiliano Del Duca, che ha avuto il grande merito di formare un gruppo all’unisono, e di tutta la Delegazione azzurra, capitanata da Ferdinando Arcopinto, che non ha sbagliato un colpo.
Cinque anni dopo l’ultimo successo continentale, nel 2018, l’Italia vince ancora. Lo ha fatto sfoggiando qualità e compattezza, fame di vittorie, carattere. Un gruppo di calciatori, divenuti campioni, che meriterebbe il riconoscimento, oltre che il tributo, delle istituzioni, dello sport, della FIGC e del CONI. Ci sorprenderemmo qualora questo non avvenisse.
E’ il successo di uno sport, il Beach Soccer, troppo poco reclamizzato in Italia rispetto al divertimento e alla spettacolarità delle sue funamboliche giocate. Merito che va riconosciuto a questo gruppo di ragazzi che pratica, perlopiù, il calcio a 11 in categorie che vanno dall’Eccellenza sino alle categorie minori.
Una virgola permettetecela. E’ giunta l’ora che, guardandoci alle spalle, un patrimonio del genere non vada disperso o sottostimato. Una valutazione da parte della nostra governance dello sport, sullo status di professionisti, qualificherebbe ancor meglio i progressi mossi dal Beach Soccer in questo primo ventennio di attività federale. Ne trarrebbe vantaggio tutto il movimento. Il Beach Soccer in primis, un gruppo dal sicuro avvenire e le future generazioni che magari possano sognare nuove notti magiche.