Nino Carbonaro: Carlentini nel presente per confermarsi bomber di razza
“Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore. Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia”.
Musica e parole, ad opera di Francesco De Gregori, passate agli annali, intramontabili e ricche di significato.
Il calcio, come la vita, fa uso di metafore e dal mondo della musica prendiamo in prestito uno dei versi più profondi che ci offre lo spunto per introdurre uno dei bomber più prolifici del calcio dilettantistico siciliano. All’anagrafe Antonino Carbonaro, per gli addetti ai lavori e per gli amici Nino, bomber che ha superato il tetto dei 150 gol messi a segno, inaugurati in serie D all’età di 16 anni e realizzati nei massimi campionati regionali siciliani di Eccellenza e Promozione.
La Pandemia ne ha frenato lo scorso marzo 2020 la cavalcata trionfale con la maglia del Megara, oggi con la definitiva sospensione del campionato di Promozione diventa ufficiale la separazione tra Carbonaro e il Megara 1908 del Presidente Roy Ferreri che 2 anni addietro lo aveva fortemente voluto per riportare in alto i colori neroverdi e sognare insieme un’Eccellenza mancata per un soffio.
Preso atto che le strade, seppur a malincuore, si sarebbero divise, tra le proposte più stuzzicanti l’ha spuntata quella del Carlentini del Presidente Gaetano Vinci che per i mesi conclusivi della stagione potrà contare sulla fame di gol di Nino Carbonaro.
Carlentini nel destino, direttamente o meno, per gli incroci passati di Nino che nella stagione 2015-2016 aveva vestito la maglia della Leonzio, attigua geograficamente, trascinando la “Vecchia Signora” del calcio siciliano al ritorno in serie D. Merito anche di Nino e dei suoi 19 gol distribuiti tra Regular Season, Play Off Regionali e Nazionali. Perché il gol per un attaccante, versatile o meno, è più o meno l’unica cosa che conta. E non fa eccezione per Nino Carbonaro che reti ne ha messe a segno sin dalla giovane età di 16 anni quando, con la maglia del Giarre (fortemente voluto dal D.S. Mario Marino), subentrò a partita in corso nel match contro l’Adrano marcando il tabellino nel 3-3 finale che gli valse, ironia del destino, la permanenza da Under in quarta serie con la maglia adranita.
Una carriera contraddistinta e forse marcata dai continui Up e Down, su e giù di categoria, che ne hanno da una parte valorizzato il potenziale e dall’altra limitato lo sbocco professionale.
Nino Carbonaro ha preferito fare gol e ovunque abbia giocato (Giarre, Adrano, Trecastagni, Riposto, Acicatena, Leonfortese, Recalmuto, Viagrande, Leonzio, Paternò, San Pio X, Giarre, Real Aci) ha sempre mantenuto la propria nomea di attaccante completo, capace di giocare con o senza compagno di reparto, con l’unico rimpianto di aver potuto tendere ad una carriera più luminosa e prestigiosa.
Recriminazioni che da una parte lasciano un po’ di dispiacere per quello che poteva essere e non è stato ma che, sotto una prospettiva diversa ci insegna quanto sia importante sfruttare con sacrificio e dedizione le proprie qualità senza risparmiarsi mai provando a inseguire, fino alla fine, il sogno nel cassetto.
Perché come dice anche De Gregori “Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette, questo altro anno giocherà con la maglia numero sette”. E per Nino l’alba di un nuovo esordio, con la maglia del Carlentini, è alle porte.