Messina, vittoria “Capuanesca” per riprendere il cammino
Una scossa emotiva e nei risultati per uscire fuori dal baratro: il Messina vince a Potenza al termine di una gara rocambolesca regalando i primi tre punti dell’era Capuano.
Amarezza, sconforto e senso di smarrimento. Queste le emozioni che avevano accompagnato il Messina dopo la sconfitta contro il Monterosi. A pagare, per il quarto KO consecutivo, è stato mister Sullo che con grande eleganze ha salutato lo Stretto dopo il suo ritorno da allenatore. La settimana che ha preceduto la trasferta di Potenza, quindi, si è trasformata in un susseguirsi di emozioni che hanno animato ogni singolo tifoso in città. In una situazione ambientale così difficile e con una crisi di risultati evidenti, la società ha deciso di fare all in su Ezio Capuano. Tecnico preparato e grande conoscitore della categoria e del calcio del sud, ha mostrato nella sua prima uscita tutte le sue qualità troppo spesso oscurate dal “personaggio carismatico”. In sede di presentazione, il nuovo allenatore aveva fissato dei punti fermi: dedizione al lavoro, grinta in campo e compattezza con la tifoseria. Elementi fondamentali che hanno caratterizzato la vittoria sul difficile campo del Potenza. Il Messina, infatti, trova i primi tre punti lontano dal “Franco Scoglio” e lo fa al termine di una gara dalle mille sfaccettature. Nel calcio di terza serie, però, la concretezza è fondamentale in gare in cui conta fare un goal più dell’avversario ed evitare di specchiarsi perdendosi in una inutile ricerca del bel gioco.
Ma da dove nasce questo blitz fondamentale in ottica classifica? Prima di tutto dalla scelte e dalla preparazione alla gara. Che dal 442 si passasse al 352 era un dato certo: Capuano si affida al suo marchio di fabbrica sorprendendo, però, nelle scelte. Come sottolineato da lui stesso, non contano moduli e numeri ma l’atteggiamento in campo. Sotto questo punto di vista la sua squadra ha lanciato segnali confortanti ma dimostrando che il lavoro è ancora lungo da portare a termine. Senza Milinkovic non convocato e Vukusic out all’ultimo momento, il Messina perde gli uomini più rappresentativi contro un Potenza decimato dalle assenze di Ricci, Matino, Romero, Guaita. Inevitabilmente ne viene fuori una gara che rappresenta in pieno lo scontro salvezza di Serie C: poche occasioni, cambi risultato rocamboleschi, poco gioco e tanta grinta. Capuano vince la gara proprio sotto questi aspetti contro il collega Fabio Gallo. La squadra riesce ad andare oltre le proprie paure reverenziali in un match in cui lo stesso allenatore del Messina aveva qualche sassolino da togliersi visto il recente passato. Le scelte dell’undici iniziali sono tutte ponderate: Morelli, per le sue caratteristiche offensive, viene sganciato dal trio difensivo occupato da Sarzi Puttini. A centrocampo torna un elemento fondamentale come Simonetti, mentre Konatè, già allenato da Capuano a Rieti, prende il posto di Fofana.
Il primo tempo mette in scena un copione ben preciso. Chi si aspettava un Messina arrembante ed all’attacco è rimasto deluso. Un fattore pienamente fisiologico per una squadra così giovane ed alla ricerca della propria identità. Passare da Sullo a Capuano, poi, è un cambiamento totale nella visione del calcio e dello sviluppo della gara. E’, quindi, normale che sia il Potenza a provarci di più sfruttando il fattore casa. La squadra di Gallo, con il suo 343, si dimostra compagine di categoria ma con un livello qualitativo non eccelso. Il vantaggio, infatti, nasce più per demeriti di un Messina che non riesce a trovare le giuste misure tra i reparti. Imbucata sulla fascia e classica rete dell’ex con Costa Ferreira che punisce totalmente dimenticato da Morelli in area. Come detto, però, queste sono gare che cambiano spartito in maniera repentina: la reazione porta all’immediato pareggio con lo stesso Morelli che supera il portoghese e serve l’inserimento di Sarzi Puttini in area. Un goal in pieno stile “Atalanta di Gasperini”: esterni alti che aprono l’azione e la vanno a concludere nel cuore dell’area di rigore.
L’1-1 lascia i giochi totalmente aperti ed è qui che Capuano, da allenatore esperto, va a vincere la gara con il giusto pizzico di fortuna che non guasta mai. Il Messina ricade nei soliti errori arretrando il baricentro con atteggiamento passivo. In una domenica in cui Baldè appare ancora insufficiente, allora, è il solito Adorante a salire in cattedra da vero leader e siglare un vantaggio inaspettato. Alla zampata dell’attaccante, però, risponde il solito errore clamoroso del singolo. Il neo entrato Fofana perde un pallone sanguinoso che, come nelle scorse settimane, innesca il contropiede per il 2-2 di Banegas. Proprio dopo la rete dei padroni di casa, tornano gli spettri del passato in casa Messina. I biancoscudati si chiudono, rischiano il clamoroso autogoal e solo la traversa salva dal colpo del possibile KO. Mister Capuano fiuta, allora, che può vincere la gara e rivoluziona la squadra a dieci minuti dalla fine. Russo passa nel ruolo di mezzala, Catania va ad appoggiare Adorante in avanti, mentre Fazzi arretra addirittura da terzo di difesa. Passa veramente poco ed il Messina trova la ciliegina sulla torta: cross del neo entrato Thiago Goncalves ed inserimento perfetto di Fofana che si fa perdonare dall’errore precedente. Il Messina trova il 2-3, resiste all’assedio finale e può tornare a festeggiare sotto lo spicchio di stadio occupato da 150 tifosi giunti dallo Stretto. Tre punti di vitale importanza, una boccata d’ossigeno in classifica ed uno nuovo scontro diretto all’orizzonte. Mercoledì arriva la Vibonese: l’occasione perfetta per riprendere a volare.