Messina: una vittoria fatta di cinismo, cuore ed un pizzico di fortuna
Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Il Messina supera il Campobasso 2-0 al termine di una gara sofferta, sporca ma estremamente importante per la classifica.
Si torna a ruggire in un pomeriggio grigio e su un campo al limite della praticabilità. Il Messina conquista la sua terza vittoria in campionato, la seconda dall’avvento di Eziolino Capuano. Si chiude una dodicesima giornata nel girone C in cui i biancoscudati fanno un fondamentale passo in avanti in graduatoria. Tre punti pesanti sia in ottica salvezza sia in vista di un calendario davvero duro nelle prossime settimane. Prima di guardare al prossimo futuro, però, è giusto dare merito al lavoro di mister Capuano che sembra essere entrato nella testa dei suoi nuovi giocatori. Questo Messina non è ancora uscito dal periodo critico, è giusto sottolinearlo, ma un netto passo in avanti era giusto aspettarselo.
Mister Capuano bramava da tempo di poter lavorare per un’intera settimana con il suo gruppo squadra. La sfida odierna, infatti, rappresentava l’ennesimo banco di prova da non fallire. Un Messina al completo si trovava di fronte il Campobasso, squadra neopromossa ma esperta di imprese esterne. Non è un caso che la maggior parte dei 15 punti conquistati siano arrivati lontano dalle mura amiche. Considerando il passato, poi, spaventava non poco la presenza di Mattia Rossetti: ex attaccante giallorosso già a quota 5 reti in campionato. Tutte queste premesse sono state la base del lavoro di preparazione al match di mister Capuano. L’allenatore conferma il 352 con due importanti novità: il ritorno di Celic dal primo minuto e l’inserimento di Goncalves per Sarzi Puttini. In un weekend in cui Bari-Catanzaro rappresenta il miglior spot per la Serie C, al “Franco Scoglio” va in scena una partita dal bassissimo contenuto tecnico. Un match totalmente bloccato in cui solo l’episodio può cambiare l’inerzia. Effettivamente questo avviene al 35′ grazie all’azione da vero bomber di Adorante ed alla papera clamorosa dell’estremo difensore Raccichini. Il Campobasso subisce il colpo ed il Messina, senza particolare fatica, trova un raddoppio ancora sporco. Bella imbucata per Morelli che crossa in mezzo, Adorante svirgola servendo involontariamente il destro potente di Goncalves. Una rete che premia la crescita di un terzino ancora acerbo ma dalle doti tecniche di alto profilo.
Per la prima volta in stagione, quindi, il Messina va al riposo sul doppio vantaggio e non avendo rischiato praticamente nulla. Un buon viatico per una ripresa che, chi conosce questo Messina, poteva anche aspettarsi. Il Campobasso ci prova, alzando il baricentro e cambiando fisionomia con le scelte dalla panchina: Giunta detta i tempi a centrocampo, Parigi dà fisicità in avanti e, nel finale, Emmausso prova a sparigliare le carte. La grande novità, rispetto al passato, è una grande grinta nella fase di sofferenza. Il Messina resta concentrato, forma un bunker nell’area di rigore respingendo le decine di cross che spiovono. In particolare nessuno dei biancoscudati si lascia andare al nervosismo né alle proteste lottando su ogni pallo. In questa fase interviene anche la dea bendata che dà quella mano in più ai padroni di casa dimostrando che non sia giornata per il Campobasso. Gli ospiti si divorano, infatti, almeno tre occasioni nitide per riaprire la gara mentre Lewandowski si fa trovare pronto con degli ottimi interventi. In generale uno dei pochi clean sheet della stagione non solo dà maggiore consapevolezza alla squadra ma è un buon modo per preparare la prossima sfida in casa del Catanzaro.
Al triplice fischio è festa per il Messina che può uscire dal campo sotto gli applausi del proprio pubblico. I tre punti sono un toccasana per la classifica, ma non possono nascondere due macchie che vanno assolutamente cancellate. In primo luogo l’annosa questione della maglia che, dopo così tante giornate, è diventata davvero stucchevole. In secondo luogo, ma non per importanza, lo stato disastroso del campo di gioco. Tralasciando l’aspetto meteorologico, si faceva fatica sia a stare in piedi sia a poter compiere dei semplici passaggi palla a terra. Ad accentuare la gravità della situazione, ben tre infortuni durante il match: uno per il Campobasso e due nel Messina occorsi a Vukusic e Baldè. Il futuro passa anche da questi dettagli: il “Franco Scoglio” deve tornare ad essere il fortino del Messina.