Messina: quando la storia si scrive solo attraverso le sconfitte
L’umiliante 6-0 subito al “Paternio-Lombardi” non rappresenta solo un KO “storico” ma fotografa pienamente una situazione, ormai, insostenibile in riva allo Stretto.
Qualcuno si era illuso, qualcun altro aveva finto di non vedere per il troppo amore verso i colori giallorossi, in tanti, invece, hanno la piena consapevolezza di ciò che si sta vivendo da ormai parecchio tempo. Il day after di Avellino-Messina è un qualcosa che, a livello sportivo, non si dovrebbe augurare nemmeno al peggior rivale calcistico. Non è solo un risveglio umiliante per il risultato maturato sul campo, ma c’è molto di più. C’è l’ennesima conferma che in riva allo Stretto non esiste più il fenomeno calcio. I veri valori di questo sport sono scomparsi, spazzati via da rassegnazione, depressione ma anche colpevole immobilismo. Il Messina non è più della gente, il Messina non è più tesoro di una comunità, il Messina è diventato un “giocattolo” nelle mani di chi ha ben poco rispetto di sentimenti quali amore, passione ed appartenza.
Fa male scrivere tutto questo, specialmente per chi è cresciuto vivendo delle pagine memorabili di una società ultracentenaria. Ma la storia non è solo vittorie e, purtroppo, noi ci siamo abituati ad osservarla solo con gli occhi degli sconfitti. Ecco perché, alla luce di tutto questo, Avellino-Messina 6-0 non rappresenta solo una clamorosa debacle sportiva. Non può essere considerato un incidente di percorso come qualcuno vorrebbe fare credere. L’umiliante KO è lo specchio di tutte le illogicità che albergano ormai in questa città. Abituati settimanalmente alle pirotecniche sconfitte del settore giovanile, siamo riusciti nell’impresa di aggiungere anche il tennistico risultato con la prima squadra. In una città totalmente scollata dalla sua squadra, in un clima di piena contestazione ma sempre nei limiti del buon senso, si va avanti “alla giornata” perché, in fondo, conta solo mantenere quel titolo di Serie C.
Duole dirlo ma, allo stato attuale, ci sarebbero decine di piazze virtuose e ben organizzate in Serie D che meriterebbero di stare al posto della Biancoscudata in terza serie. I miracoli sportivi delle scorse stagioni portano dei nomi e cognomi che, sul campo, hanno preservato quel minimo di dignità rimasto. Adesso, però, il panorama è ben diverso perché questo Messina manca completamente di leader, uomini capaci di tirar fuori il meglio da chi gli sta intorno per raggiungere un obiettivo insperato.
Il 6-0 di Avellino deve aprire gli occhi a tutti anche a chi si è trincerato, nelle ultime settimane, dietro il “bel gioco”. A nessuno interessa di un Messina che perde dignitosamente o pareggia contro le corazzate. In Serie C conta solo il risultato, fare punti, vincere le gare in maniera sporca. Per questo motivo, da parte nostra, l’obiettivo sarà sempre quello di preservare l’amore per questa squadra mostrando la realtà nuda e cruda.
Giovedì al “Franco Scoglio” arriverà la Cavese per un vero e proprio scontro salvezza. A chi scenderà in campo chiediamo solo di metterci quella cattiveria agonistica utile per vincere il match. Per tutti gli altri che “vivono alla giornata”, siamo sicuri che presto o tardi ci sarà posto ben lontano dallo Stretto.