Messina: piove sul bagnato, la Juve Stabia passa di misura al “Franco Scoglio”. Cronaca (semi)seria di un pomeriggio di passione
Quinta sconfitta consecutiva per i giallorossi che cadono, ancora, tra le mura amiche contro i campani che mantengono la vetta del girone.
Pioggia torrenziale, fulmini e raffiche di vento. Non è il preludio a qualche film apocalittico di dubbio gusto hollywoodiano. E’ un semplice pomeriggio passato allo stadio “Franco Scoglio” sito in contrada San Filippo. Gli storici avventori di quelle tribune conoscono bene gli strani fenomeni metereologici che si scatenano su quel prato verde quando gioca il Messina. Non una semplice nuova di Fantozzi ma delle vere tempeste che, forse, sono il preludio di quello che poi succederà in campo.
Ebbene si dopo parecchie settimane di tintarelle estive in riva allo Stretto, un minimo di cambiamento climatico è arrivato in Sicilia a fine novembre. Sarà che siamo anche in periodo di black friday, ma di questo mese noi ricorderemo solo un profondo nero. Zero punti raccolti, una serie di sconfitte infinite, una squadra in crisi di idee e identità. Le premesse sono queste e tutto farebbe pensare ad un ottimo pomeriggio da passare al calduccio sul divano. Poi, però, ci sono quei “malati” che preferiscono trascorrere oltre due ore sotto la tempesta pur di sperare di strappare anche un punto contro la capolista. Ed allora si parte in direzione stadio, riprendendo dall’armadio felpe, maglioni e giubbotti pesanti. Calcio d’inizio alle ore 16:15, qualche centinaio di innamorati sulle tribune ed un terreno di gioco che implora pietà. Un solo interrogativo ci si pone:” Riusciremo ad arrivare al novantesimo?”.
L’atmosfera che si respira fa pensare a tutto, tranne che ad una gara professionistica. Emblematiche le squadre che effettuano il riscaldamento cercando di evitare i cartelloni pubblicitari impazziti a causa delle forti raffiche di vento. A farne le spese poi è il povero Ciccio Saya colpito a centrocampo mentre cercava di fare una foto alla squadra. L’obiettivo, però, rimane sempre uno solo: tornare a vincere e scacciare questo momento di crisi. Magari un pensierino andrebbe fatto anche al povero speaker a bordo campo che da settimane ha dimenticato anche come si annuncia una rete del Messina. Di fronte c’è la capolista Juve Stabia orfana di quattro titolari ed in leggera flessione nelle ultime due uscite. Ci si appiglia a tutto quando si vive un momento di grande difficoltà.
Le squadre entrano in campo, è tutto pronto e si parte. Dal fischio d’inizio in poi è solo agonia. Non si può parlare nemmeno di gara di calcio. Sul “Franco Scoglio” si scatena la tempesta perfetta con pioggia fitta, raffiche di vento che formano delle trombe d’aria ed un fuggi fuggi generale sulle tribune. In campo succede ben poco con i calciatori più attenti a reggersi in piedi che altro. Per non farsi mancare nulla poi, cade anche un palo di sostegno dietro la porta sotto la curva sud. Risultato? Nessuna sospensione del match e quattro vigili del fuoco impegnati a limitare i danni. Appare tutto così surreale che gli unici a meritare rispetto sono gli stoici tifosi in curva sud che accompagnano il pomeriggio con il tormentone:” In questa curva non piove mai”. Purtroppo, però, in campo la spina è staccata da parecchio e sul consueto calcio piazzato il Messina subisce il goal. Una rete che, rivedendola anche al replay, appare tragicomica nella sua dinamica con il blocco tra compagni di squadra che libera l’avversario per la rete.
Dal 35esimo del primo tempo, di fatto, termina la sfida. Sulle tribune c’è rassegnazione e la consapevolezza che i problemi sono ben più radicati di quanto si voglia far credere. Dopo settimane di sostegno incessante, anche la tifoseria esprime il proprio disappunto contestando i protagonisti di questa situazione. Il Messina non riesce ad avere alcuna reazione nervosa e chiude, per l’ennesima volta, anche in dieci uomini. Servirebbe una scossa, un cambio di passo, una riflessione approfondita.
All’orizzonte c’è il doppio impegno decisivo contro Monterosi e Catania. Sbagliare è umano ma perseverare è diabolico si direbbe in questi casi. I tifosi del Messina, invece, chiedono solo una cosa: rispetto e dignità.