Messina: orgoglio e sudore in campo, disorganizzazione e pressapochismo fuori
Ottimo esordio dei ragazzi di mister Modica che hanno visto sfumare il successo solo allo scadere. Nel frattempo, però, la situazione e gestione societaria prosegue su binari sempre più lontani dai canoni del professionismo.
La prima è andata iniziando quel percorso a tappe che caratterizzerà trentotto lunghissime giornate di regular season con la speranza, mai vana, di poter assistere anche ad un post più dolce dei precedenti. Saranno lunghissimi i prossimi mesi e, senza dubbio, abbiamo già la consapevolezza che non potrà essere una stagione banale certamente dalle caratteristiche uniche rispetto al recente passato. Lo Sciotto 8.0 è già in atto anzi, per la verità, non ha mai avuto un momento di pausa o sospensione. Come evidenziato da queste pagine nel corso di questa estate, non ci siamo mai voluti avventurare nell’analizzare le vicende extra campo tra veleni, accuse, pseudo trattative, silenzi e patti di riservatezza.
Preferiamo attenerci ai fatti che, come sempre nella vita, fanno la differenza sul lungo periodo sia in positivo che in negativo. Alla luce di tutto questo, però, appare evidente che Messina stia vivendo la spaccatura più importante della storia recente calcistica. Da Franza a Proto passando per Lo Monaco e Rocco Arena, qui non c’è un altro “Antagonista” da dover mettere nel mirino nelle continue guerre social che tanto vanno di moda per ora. Al contrario, il Messina oggi si vede vittima e carnefice allo stesso tempo portando il livello della tensione e dell’esasperazione ai massimi livelli. Partendo dal presupposto che il rispetto autentico lo meritano i veri tifosi che amano questa maglia, nessuno andrebbe criticato tra chi ha deciso di vivere la gara sugli spalti e chi ha abbracciato la contestazione aperta dei gruppi organizzati. Al contrario critichiamo aspramente coloro che ci sguazzano in questa vicenda torbida cercando di creare continui malumori, fazioni e fomentando l’integralismo dei “talebani giallorossi da social”.
In questo contesto così triste, grigio ed, a tratti, imbarazzante, il Messina è sceso in campo per l’esordio ufficiale in campionato. Fortunatamente i giovani ragazzi di mister Modica hanno illuminato una notte caratterizzata dai vuoti sugli spalti, dall’assenza di tifo e dal prevalere dei cori della tifoseria ospite. Il 2-2 finale ha messo in mostra ciò che questa squadra potrà dare a questo campionato. L’entusiasmo dei giovani, la voglia di applicarsi e lottare al netto delle lacune tecniche e d’esperienza. La prima pagina se la prende, meritatamente, la coppia Anatriello-Pedicillo due storie che meriterebbero di essere raccontate in separata sede. Il primo che, con una doppietta da bomber navigato, bagna il suo esordio nel “calcio dei grandi” dopo essere cresciuto nel settore giovanile del Bologna. Il secondo, invece, serve due assist al bacio dopo i due rifiuti nella passata stagione, scartato sia nel mercato estivo che invernale. Se questa è la bella faccia del nuovo Messina di Giacomo Modica sbarazzino e poco riflessivo, ci sono anche quelli aspetti negativi che si ripetono ciclicamente. Le amnesie difensive, l’espulsione quasi sistematica che coinvolge il leader Manetta, le incertezze tra i pali del giovane estremo difensore Curtosi. Di fatto non si può chiedere di più a questo gruppo di ragazzi e solo il tempo ci dirà se sul campo riusciranno a condurre un campionato dignitoso e tranquillo.
Così mentre l’aspetto sportivo e tecnico si proietta già alla seconda giornata contro il Cerignola in attesa della chiusura del mercato, la situazione societaria continua a tenere banco. Il presidente Sciotto è tornato a parlare alla vigilia dell’esordio in campionato. Ancora una volta attraverso una lettera aperta che è stato un modus operandi di tutta la sua presidenza rispetto ai confronti pubblici in conferenza stampa. Al netto della vicenda personale e di salute che merita vicinanza dal punto di vista umano, si è ancora di fronte ad un muro contro muro che ha inasprito ancora di più gli animi. La situazione è, ormai, irrecuperabile in un continuo tormentone di frasi fatte, slogan e dichiarazioni di amore che non vengono mai seguite dai fatti. E poi c’è la famosa trattativa con una cordata che, costantemente, cambia nazionalità, parla lingue diverse ed è confermata dalle carte che nessuno di noi ha avuto mai il piacere di leggere.
Di fatto la Messina calcistica è totalmente disgregata in mille pezzi di un puzzle che avrebbe potuto disegnare un futuro certamente più radioso e consapevole. Non ci resta che proseguire nel racconto dei fatti, nell’analizzare ciò che questo nuovo capitolo porterà in dote sempre con obiettività e lucidità. L’auspicio che possiamo fare, per questo inizio di campionato, è che la squadra possa crescere onorando la maglia e raggiungendo l’obiettivo principale della salvezza. Di pari passo andrà risolta, prima o poi, la situazione societaria che prosegue nel suo gioco a nascondino con una comunicazione che fa acqua da tutte le parti.
Altrimenti mentre i ragazzi in campo riescono a strappare applausi e risultati positivi, noi saremo costretti ancora ad interrogarci sul futuro con in mano non le carte della trattativa ma dei cartoncini da sagre di paese utilizzati come biglietti ufficiali d’accesso ai match di calcio professionistico.