Messina – No, la Serie C non è solo corsa e pancia vuota
Dopo l’eliminazione in Coppa Italia è tornato a parlare, a distanza di diverse settimane, il tecnico biancoscudato Giacomo Modica, rilasciando alcune dichiarazioni meritevoli di riflessioni approfondite.
“Il direttore sta lavorando, in mente abbiamo alcuni elementi. Siamo consapevoli che attraverso il lavoro e l’applicazione di questi ragazzi possiamo recitare una parte importante. Perché il campionato quello vero è in Serie A, quello meno vero è in B ed in C c’è solo tanta corsa, tanta voglia di volere dimostrare attraverso il lavoro e la dedizione di questi ragazzi che si vogliono mettere in evidenza, fermo restando che ci sono squadre che hanno talenti. Vanno rispettate chi ha la possibilità di avere giocatori importanti. Per quello che mi riguarda la mia testa, la mia concezione, la mia filosofia va bene il nome importante purché abbia la pancia vuota. Se ha la pancia piena il nome è relativo. Siamo alla ricerca di elementi che dovrebbero aiutare questi giovani e siamo qua a dare il nostro contributo come sempre”.
A scanso di equivoci, il virgolettato lo abbiamo voluto riportare in maniera fedele. Da queste pagine, infatti, non vedrete mai accuse, pseudo teorie complottistiche o pettegolezzi. Vogliamo attenerci, come sempre ai fatti, ed analizzare per quanto possibile uno dei periodi più difficili della storia recente del calcio messinese. Qualcuno potrebbe tirare in ballo i fallimenti, i debiti e le umiliazioni subite da questa maglia, ma la cosa più sbagliata, in questo momento, sarebbe rifarsi al passato per giustificare quanto sta avvenendo all’alba della nuova stagione sportiva. Sia chiaro il Messina è stato regolarmente iscritto al prossimo campionato e sarà presente ai nastri di partenza del girone C.
Non di certo un motivo di vanto ma, alle nostre latitudini, la normalità è diventata motivo di giubilo. Piuttosto vogliamo invogliare chi ci legge, e va oltre il semplice titolo di un articolo, a riflettere a 360 gradi su tutta la vicenda Messina calcio. Di fatto servirebbero degli approfondimenti specifici su ogni aspetto da quello societario, a quello dirigenziale, passando per quello politico. Oggi, però, vogliamo concentrarci su quello sportivo sia perché la stagione agonistica è iniziata sia perché è strettamente legato con tutti gli altri. Per farlo, quindi, ci rifacciamo ancora una volta ai fatti: in particolare alle dichiarazioni post partita di mister Modica. Allo “Scida” di Crotone è andata in scena l’ennesima eliminazione del Messina dalla Coppa Italia. Un aspetto che non fa più notizia dal momento che la competizione è diventata un noioso ostacolo per i biancoscudati “costretti” a scendere in campo prima di ferragosto come non si faceva da alcune estati a causa di ritardi, aule di tribunali e ricorsi.
Un’estate finalmente tranquilla in Serie C che non è piaciuta al direttore Costa, evidentemente proiettato ad un esordio a settembre. Ma lo abbiamo detto, la normalità non fa parte del nostro quieto vivere in riva allo Stretto. Tornando alla sala stampa di Crotone, mister Modica è “riapparso” di fronte a microfoni e telecamere. Tralasciando la querelle riguardante il suo rinnovo di contratto culminata con l’esotica pseudo conferenza in un bar, mettendo da parte il chiacchiericcio sulla “non partenza” con la squadra per la prima trasferta, passando oltre la mancata conferenza di presentazione ufficiale della nuova stagione, il tecnico ha potuto fornire alla piazza le sue prime opinioni sulla squadra. Al netto del solito gioco al massacro social tra il partito che attende le umiliazioni in campo del Messina e il fronte opposto che si accontenta di perdere di misura, Modica alcuni spunti interessanti di riflessioni li ha forniti. Tralasciando le frasi di rito comuni in questo avvio di stagione, il virgolettato riportato in apertura è sicuramente quello che deve invogliare a riflettere. Mettendo le mani avanti sappiamo che il tecnico, data la sua esperienza, abbia voluto esaltare la gara dignitosa di una squadra giovanissima, con tanti esordienti e che non ha motivo di essere criticata in questo momento. Destano particolare stupore, invece, le parole dedicate al valore del campionato di Serie C a voler giustificare quanto si sta facendo in sede di mercato.
Bisogna essere onesti in questo momento, il Messina non dispone di un budget tale da poter costruire la rosa che ogni tifoso giallorosso sogna. Ci siamo abituati e lo sappiamo da tempo, tuttavia questo non significa che il livello della Serie C sia solo corsa e voglia di emergere. Questo sminuirebbe un torneo di calcio professionistico che il Messina ha sudato per ottenere e che meriterebbe rispetto. Caro mister, in cuor tuo abbiamo la consapevolezza che lo sai bene, ma con un minimo di programmazione ed organizzazione, tutta la piazza giallorossa si esalterebbe anche in terza serie. D’altronde lo hanno dimostrato i numeri delle presenze allo stadio e l’entusiasmo quando si lottava per un “misero” decimo posto e piazzamento playoff. Naturalmente, in questa vicenda, l’aspetto economico fa la differenza ed è imputabile solo alla proprietà che prosegue nei suoi lunghi silenzi alternati a comunicati stampa costantemente contrastanti. E’ vero, in chiusura di conferenza stampa, mister Modica ha richiesto al presidente Sciotto di fare chiarezza specialmente nel momento in cui il rapporto con la piazza e la tifoseria si è ridotto ai minimi termini. Allo stesso tempo, però, è giusto evidenziare che anche le dichiarazioni del tecnico hanno toccato degli aspetti “infelici” che non possono far piacere a tutto l’ambiente. La Serie C ha una sua dignità come categoria, ha un livello di tutto rispetto e Messina deve difendere questo unico patrimonio che possiede. Non sappiamo cosa succederà nel prossimo futuro ma di certo sarà la poca chiarezza e i lunghi silenzi a far male alla squadra, non certamente la protesta di una tifoseria che nonostante umiliazioni e tante difficoltà ha sempre tenuto la testa alta con grande civiltà e signorilità. Forse bisognerebbe avere più rispetto per chi ama la biancoscudata e soffre nel vedere la propria squadra trattata con distacco e sufficienza.