Messina: contro la Vibonese l’occasione unica per il rilancio
La parola d’ordine deve essere continuità. Il nuovo tour de force nel quale si ritrovano i giallorossi è partito nel modo migliore. L’esordio di Eziolino Capuano sulla panchina del Messina è coinciso con il successo di Potenza e ha fatto intravedere qualcosa di ciò che sarà. Lo spostamento di Fazzi al centro della difesa, la concomitante, maggiore libertà concessa a Morelli hanno aumentato l’equilibrio e la spinta di una formazione per la prima volta brava a non sgretolarsi di fronte a uno schiaffo. Sono un’iniezione di carattere, un maggiore convincimento nei propri mezzi, d’altronde, le cose che si pretendono da nuovo trainer. Lo dicono il passato del mister e la capacità di rimettere insieme i pezzi in situazioni complicate. A dare una mano c’è poi anche il calendario.
Al Franco Scoglio, con fischio d’inizio alle 17.30, domani arriva la Vibonese. La formazione calabrese accusa una classifica deficitaria, a cui proprio come i biancoscudati, ha dato nuova linfa con il successo nell’ultima giornata. Il due a zero rifilato al Latina ha portato i rossoblu a quota sette, in penultima piazza: un punto sopra la Fidelis Andria, uno sotto il Messina a cui cercherà di rendere complicato il pomeriggio del San Filippo. Uno stadio che Gaetano D’Agostino, oggi sulla panchina della Vibonese, conosce piuttosto bene.
Fu in riva allo Stretto, con la maglia numero 7 che l’allora esterno si impose all’attenzione del grande calcio. Partì da lì una peregrinazione, talmente vorticosa da condurlo a un passo da Real Madrid e Juventus, al culmine di un’estate che lo aveva reso l’oggetto più ambito del mercato italiano. Blasone d’altri tempi, guadagnato grazie a un sinistro magico, e che adesso l’ex regista proverà a riconquistarsi nelle vesti di trainer.
La missione non è semplice, aggravata dai cartellini rossi. L’ultimo in ordine di tempo ha colpito Marco Spina, autore della seconda rete contro i pontini e, subito dopo, ingenuamente cacciato dal campo per doppia ammonizione. La grana si abbatte su un reparto, quello offensivo, non esattamente prolifico, autore fin qui di sette reti complessive e solo nell’ultimo turno, in grado di siglarne due nella stessa partita. Scuola Milan è, invece, il difensore colombiano Jherson Vergara, che dopo aver girovagato lo Stivale è arrivato in Calabria, dove ha iniziato a giocare con continuità. Suo il gol nel pari interno con il Potenza, altra sfida terminata, due giornate fa, in inferiorità numerica per il rosso a Pietro Ciotti. E se l’attacco non è di primo piano, la difesa pur andando meglio, non è impermeabile. Undici le reti subite, passivo in cui spiccano le quattro segnature incassate dalla Turris e il tris patito dalla Juve Stabia.
L’occasione per il Messina, che dovrebbe recuperare il croato Vukusic e salutare il franco serbo Milinkovic, dunque almeno a guardare i numeri è particolarmente ghiotta. Ma guai a esultare troppo presto, il campionato ha insegnato che le insidie sono dietro l’angolo. Per converso, invece, i bonus sono già finiti.
Claudio Costanzo