Messina, contro la cabala per tarpare le ali ai Gabbiani
Chi l’avrebbe mai detto. L’interrogativo accompagna la vigilia della terza giornata di campionato, mentre il Messina si appresta ad affrontare il Monopoli capolista. Se sarà un fuoco di paglia e il classo botto di inizio torneo lo dirà il tempo. Domenica, con fischio d’inizio alle 20.30 le chiacchiere si azzereranno e a parlare sarà come sempre il campo. Di certo al momento c’è che questo resta il periodo peggiore per affrontare i Gabbiani, in sintonia con il soprannome letteralmente sulle ali dell’entusiasmo. Sei punti in due partite, frutto del successo sulla Turris dell’ultima giornata e, soprattutto, del tris calato al Catania all’esordio stagionale. Se è vero che tre indizi fanno una prova basta aggiungere pure la vittoria in Coppa Italia, pur ai rigori, contro il Potenza per dare l’idea di un avversario da prendere assolutamente con le pinze.
Sotto la lente d’ingrandimento c’è soprattutto Ernesto Starita: tre gol fin qui nel torneo, sei in tutto lo scorso campionato. Classe 1996, nato a Napoli ed esploso due anni fa con la maglia della Casertana, è un attaccante di un metro e 78. Ha il fisico della seconda punta, agile e capace di approfittare di ogni distrazione. Dovranno essere bravi a non concederle i centrali di una squadra giallorossa, sì in salute, ma fin qui mai in grado di portare a casa l’imbattibilità.
Due i gol subiti a Castellamare di Stabia, addirittura quattro con la Paganese, uno solo contro il Palermo. Per tornare al derby, giocato nell’insolito scenario di Vibo Valentia, mister Sasà Sullo può dormire sonni tranquilli pensando a un organico bravo a battagliare ad armi pari contro una delle compagini candidate al salto di categoria. Ottime le trame di gioco e gli scambi in velocità, come l’adattamento di Ibourahima Balde in riva allo Stretto, dove in breve si è guadagnato i galloni di protagonista. È lui la sorpresa più lieta dell’avvio dei giallorossi a cui manca, però, ancora la vittoria.
E i precedenti il tal senso non appaiono rassicuranti. Isolando il solo campionato le sfide in terra pugliese sono otto. L’ultima, nel 2016 con Sasà Marra sulla panchina biancoscudata. Al Veneziani i padroni di casa si imposero per 2-1, grazie alle reti di Montini e Genchi. Buono solo per le statistiche l’acuto di Madonia nel finale di gara. Meglio era andata nell’annata precedente con Croce e Tavares ad animare il finale di match e timbrare l’1-1 definitivo.
Per il resto sono cinque le vittorie del Monopoli, tre i segni x. Per invertire la rotta ci si affiderà a chi ha dato garanzie nello scorcio di torneo già disputato. Tra loro il croato Celic, presentato alla città dopo le prime due partite: “Abbiamo buone qualità ma ci serve pazienza. Dobbiamo conoscerci meglio. Mi piace giocare la palla e per questo preferisco la difesa a tre. In ogni caso rimango a completa disposizione del mister”. Gli ha fatto eco il direttore sportivo Christian Argurio: “Abbiamo fatto i salti mortali per essere competitivi in un lasso di tempo ristretto. Abbiamo inseguito i giocatori e messo insieme una rosa di 25 elementi nuovi. Ci vuole un periodo di assestamento”. Nemmeno a dirlo, speranza condivisa è che sia il più veloce possibile.
Claudio Costanzo