Messina, con il Campobasso non esistono alternative al successo
Il Messina torna al “Franco Scoglio” e spera di invertire la rotta.
Brucia troppo, soprattutto in termini di classifica, il KO rimediato a Castellamare di Stabia. Una sconfitta di misura, la prima del corso Capuano, che rimanda l’aggancio alla zona salvezza e lascia i giallorossi inguaiati nelle secche dei play-out. Posticipare il cambio di passo ulteriormente, tuttavia, potrebbe pesare molto all’interno di una stagione che, bisogna rassegnarsi, evidentemente sarà di sofferenza. Con appena nove punti messi insieme in undici partite i biancoscudati distano ora quattro lunghezze dai quartieri meno decadenti di una graduatoria che, inutile girarci attorno, inizia a fare paura.
Per tale ragione, contro il Campobasso, adesso a quota 15, si dovrà far valere necessariamente il fattore campo. I rossoblu, esattamente come il Messina, sono una neopromossa e da tale puntano a una salvezza da raggiungere senza troppi patemi. Un obiettivo fin qui in linea con il percorso tenuto e scandito da quattro vittorie (Monterosi, Paganese, Monopoli, Turris) e altrettante sconfitte (Taranto, Andria, Palermo e Bari). Tre sono si pareggi rimediati con Avellino, Juve Stabia e Picerno. Agli ordini di mister Mirko Cudini, sulla panchina molisana da ormai tre stagioni, si muove un gruppo rodato.
Privo di grandi stelle, il Campobasso è formazione rognosa e quadrata, dotata di un buon reparto offensivo. Qui spicca Mattia Rossetti, vecchia conoscenza del calcio siciliano. Classe 1996, prodotto del florido vivaio catanese, è approdato tra le fila rossoblu a febbraio della passata stagione e ha collezionato fin qui quattro reti in undici partite. Non ci sarà ed è una fortuna per i giallorossi, visti i tempi, Davide Di Francesco. Nato nel 2001 e di proprietà dell’Ascoli, fin qui è stato capace di mettere a segno tre reti. I postumi di un infortunio subito con la Turris, tuttavia, gli impediranno di essere della partita. In dubbio pure il difensore Menna. Tra gli elementi da tenere d’occhio c’è sicuramente il novarese Joshua Tenkorang. Centrocampista di un metro e 84, abbina grande fisicità a un importante senso del gol, lo stesso che gli ha consentito di mettere per due volte il suo nome sul tabellino.
Calcio siciliano particolarmente attenzionato dal Campobasso, come dimostra anche l’ingaggio estivo di Francesco Giunta, che in riva allo Stretto ci è nato nel 1999. Il centrocampista offensivo, archiviate le esperienze tra i dilettanti con le maglie di Savoia, Grosseto e Lavello, ha ritrovato il professionismo. A Campobasso ha collezionato fin qui sette presenze, ma anche un cartellino rosso, risultato poco edificante della sfida contro il Palermo. Smaltita la squalifica, invece, dovrebbe rientrare il centrocampista Bontà.
Le due squadre in campionato non si affrontano dal lontano 1987, in Serie B finì 0-0. Perfetto equilibrio nei precedenti, tre in tutto, completati da una vittoria per parte.
In casa Messina a fare il punto nei giorni scorsi è stato Gabriele Morelli, realista nell’analizzare il momento: “Con i se e con i ma non si fa nulla, ma l’inizio tra Paganese e Palermo poteva farci avere una classifica differente. Vedendo le ultime tre gare, invece, a Potenza abbiamo ribaltato la sfida. Dopo due ko non ci siamo accontentati del punto e abbiamo cercato il successo, così come a Castellammare dove abbiamo provato a recuperare”. La volontà, però, adesso non basta più, la classifica pretende punti.