Messina – Casertana 1-1: cronaca semiseria di una serata di passione
Il recupero della seconda giornata di campionato porta in dote un punto per i biancoscudati
Tour de force. Calciatori e tifosi uniti in questo ottobre di fuoco, non solo per le alte temperature di stampo estivo. Nemmeno il tempo di assimilare la deludente sconfitta contro il Sorrento, che il Messina è chiamato ad un doppio impegno casalingo nell’arco di pochi giorni. A differenza della sfida contro la Turris, però, Sky decide di fare un regalo a tutti i sostenitori giallorossi. La gara contro la Casertana va in scena alle 20:45 facendo riassaporare quell’atmosfera che in riva allo Stretto manca da ormai troppi anni.
Dopo una giornata di lavoro, mettersi in macchina in direzione stadio in prima serata ha tutto un altro sapore. Tra le consuete file chilometriche e il suono dei clacson impazziti, si sente nell’aria che c’è qualcosa di diverso: una leggera ansia che sale mista a tanta adrenalina mentre si intravedono sciarpe giallorosse sui motorini o all’interno delle macchine. Un uragano di emozioni che esplode non appena si imbocca il lungo vialone di contrada San Filippo. In strada colonne di persone che si recano in biglietteria, sullo sfondo le luci dei riflettori accese. E’ una serata da leoni, una serata da Champions League per i tanti innamorati desiderosi di assistere ad un grande spettacolo. L’ingresso allo stadio ripaga l’attesa: il Messina ha vestito l’abito elegante per la serata di gala. Non sarà un match di cartello ma gli ingredienti giusti ci sono tutti: a bordo campo i calciatori indossano il nuovo vestito sociale, la curva ribolle mentre anche i led tornano a funzionare correttamente. “E’ la serata giusta per tornare a vincere”, questo il sentimento comune nelle chiacchiere pre gara. Risate e sorrisi che lasciano spazio alla consueta concentrazione al fischio d’inizio. Il Messina, in completo biancoscudato, mostra di avere un approccio totalmente diverso e la prima paura svanisce nel cuore dei tifosi. Dalla curva partono dediche di amore mentre in campo ci si dà battaglia contro un avversario tutt’altro che semplice. I giallorossi fanno la partita ma sono gli ospiti a colpire un clamoroso palo che fa sussultare la trentina di “pazzi innamorati” provenienti dalla Campania.
A metà prima frazione le tribune si riempiono ulteriormente tra ritardatari e chi si affanna a prendere posto giungendo dall’ufficio ancora in camicia e giacca. Il primo tempo si chiude senza ulteriori sussulti. E’ una gara bloccata e complicata serve una svolta. Nel frattempo, mentre le squadre sono al riposo, i tifosi provano a riprendere le forze: tra una birra ed un arancino si discute su quanto visto in campo. Per i più stoici c’è anche la possibilità di fare una breve sauna nell’androne del bar, prima di poter godere della splendida temperatura sotto il cielo stellato. Si torna in campo, la curva continua a cantare senza alcuna sosta, il Messina ha bisogno del goal. La mossa vincente arriva dalla panchina perché mister Modica si affida al suo capitano. Nel calcio c’è sempre un fato, un destino che sfugge a qualsiasi legge fisica. Dopo qualche prova incolore, è proprio Nino Ragusa a sbloccare il match. Scatto sulla fascia come qualche anno fa e quel tiro-cross che si insacca con la complicità di un avversario. Goal o autogoal poco conta, è una liberazione per i tifosi e per un ragazzo che aveva bisogno di sbloccarsi. Piccolo dettaglio? La rete arriva nella stessa porta del goal salvezza contro la Gelbison. Il vantaggio del Messina rompe gli equilibri e la gara si trasforma in una corrida. La terna arbitrale perde presto il controllo del match non riuscendo ad arginare interventi pericolosi, gomiti alti e placcaggi poco amichevoli durante i calci piazzati. Ma è proprio quando la vittoria sembra vicina che arriva l’ennesima doccia fredda. Il Messina difende alto, la Casertana trova il giusto corridoio.
Alla rete di Ragusa, risponde il più classico goal dell’ex. Pippo Damian la piazza sotto la traversa, regala un punto prezioso alla sua squadra e si “scusa” con la curva alzando le braccia. Il “Franco Scoglio” si ammutolisce e gli ultimi minuti sono un susseguirsi di errori, confusione e contropiedi sbagliati. Una situazione quasi surreale contraddistinta da un urlo che squarcia il cielo da parte di Fumagalli. L’ultimo ruggito serale di un leone che deve accettare la mancata vittoria. Al triplice fischio lo stadio si svuota con tanta amarezza ed interrogativi. Appuntamento con la vittoria ancora rimandato ma all’orizzonte una nuova opportunità. Domenica arriva il Giugliano per uno scontro diretto da non fallire: la carica dei tifosi di certo non mancherà.