Messina, adesso credici: il “normalizzatore” Raciti per una nuova salvezza
Dopo la splendida rimonta dello scorso anno, Ezio Raciti torna sulla panchina giallorossa e bagna il suo nuovo esordio con un successo. Adesso inizia la caccia ad una nuova impresa.
Ripetersi non è mai facile, specialmente quando le condizioni sono tutt’altro che favorevoli. Raggiungere un obiettivo in una situazione disperata, poi, è impresa ancor più ardua. Nel calcio il concetto di “minestra riscaldata” difficilmente funziona perché è un mondo in continuo cambiamento dove ogni minimo dettaglio può fare la differenza. In un contesto depresso e sull’orlo del baratro, però, si cerca sempre un punto di riferimento, qualcuno a cui affidarsi ed appigliarsi per non affondare definitivamente. Nelle ultime due stagioni, questa figura ha un nome ben preciso: Ezio Raciti.
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Apprezzato alle latitudini dello Stretto nei campionati dilettantistici, il tecnico catanese ha sempre incarnato il ruolo di allenatore schietto, deciso e concentrato sulla sostanza. In fondo il calcio di provincia richiede questo perché ciò che conta sono sempre i tre punti al triplice fischio finale. Catapultato, per una serie di eventi, sulla panchina del Messina ha scritto delle pagine importantissime nella storia recente del club biancoscudato. La salvezza dello scorso anno rappresenta un autentico capolavoro sotto tutti i punti di vista. A distanza di pochi mesi, però, sbagliare e perseverare sono caratteristiche uniche di questa città.
La stagione 2022/2023 non è nata sotto i migliori auspici e la continuità dirigenziale voluta dal presidente Sciotto ha partorito una prima parte di campionato horror: ultimo posto in classifica, salvezza diretta lontanissima e una squadra giovane senza leader e con carenze di carattere. Una situazione decisamente ben diversa da quello della passata annata dove la rosa aveva delle qualità importanti e doveva solo sbloccarsi mentalmente. Il ritorno di mister Raciti, invocato da settimane da una piazza sempre più in crisi, è la classica ultima carta che il presidente Sciotto poteva giocarsi. Tentare il tutto per tutto con il binomio Raciti – Cinelli per preservare ciò che di più importante c’è allo stato attuale: la possibilità di continuare a calcare i campi del calcio professionistico.
I notevoli ritardi accumulati e la consueta mancanza decisionale immediata ha costretto Raciti a catapultarsi di nuovo nel mondo Messina a soli quattro giorni dalla sfida decisiva contro la Virtus Francavilla. Con la consapevolezza di dover rimediare “ad una situazione disperata“, come sottolineato in conferenza stampa, il tecnico con la solita carica positiva e con il sorriso ha messo in pratica ciò che gli riesce meglio: normalizzare la situazione, caricare l’ambiente e lavorare sulla testa dei calciatori.
Il Messina visto al “Franco Scoglio” ha risposto presente disputando una gara sbarazzina, libera dai vincoli mentali delle settimane passate e da quei concetti tattici troppo estremi. Si è ripartiti dalla semplicità, dalla voglia di difendere questa maglia ma anche dalla grinta nel lottare su ogni pallone. Nulla è stato ancora fatto ma certamente vincere questo primo scontro diretto ha avviato un percorso che appare ancora decisamente in salita. Alle porte, infatti, c’è probabilmente la gara più importante dell’anno.
Domenica a Viterbo si giocano novanta minuti di fuoco che potrebbero sancire la netta svolta o un altro passo indietro. Sbloccarsi in trasferta non significherebbe solo abbandonare l’ultimo posto ma anche cancellare il numero 0 dalla casella punti lontano da casa. Mister Raciti ha iniziato con il piede giusto la sua nuova scalata verso la salvezza. Adesso, però, per ripetersi serve l’aiuto della società: rinforzi di qualità ed esperienza per trasformare l’utopia in solida realtà.