Mattia Rossetti: da Catania a Campobasso, una vita ad inseguire il gol
Il gol quale migliore medicina per un attaccante. Ne aveva fortemente bisogno Mattia Rossetti ingaggiato, lo scorso 10 Febbraio, dal Città di Campobasso e già autore di 2 gol in appena 3 partite disputate.
Un impatto tra i più felici che mette il silenziatore alle polemiche pervenute sul conto dell’attaccante nativo di Mirabella Eclano, cittadina della provincia di Avellino, che bene non aveva fatto nella sua precedente esperienza con l’Acireale.
Con la maglia granata in sette presenze un gol, peraltro all’esordio stagionale contro il Rende che lasciava presagire la bontà dell’operazione portata a termine dal Direttore Sportivo Agatino Chiavaro.
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Un infortunio di natura muscolare, che lo ha tenuto lontano dal rettangolo verde per più di un mese, unitamente ad un feeling mai del tutto sbocciato con mister Pagana, ne hanno rallentato l’ambientamento in granata e determinato il trasferimento in Molise.
Con la maglia rossoblu l’impatto non è dei più positivi: a 36 minuti dallo scadere viene chiamato a dare il proprio contributo in una partita non proprio da ricordare per i “lupi” travolti per 4-0. Il riscatto è alle porte e per Rossetti si materializza alla prima del girone di ritorno. A 20’ dal triplice fischio di chiusura il suo ingresso in campo determina la sfida vinta di misura contro l’Aprilia decisa da una pregevole conclusione di destro mortifera alla sinistra del portiere.
Rotto il ghiaccio, per Rossetti arriva anche la conferma da titolare nell’ 11 di mister Mirko Cudini. Nella goleada inflitta alla Olympia Agnonese arriva puntuale la sua firma nel 2-5 finale.
Due reti, dunque, in 3 partite disputate con una media ancor più significativa di un gol ogni 42 minuti.
Dai gol e dalle gioie del centravanti irpino, che in Sicilia è cresciuto come calciatore e come uomo, passerà anche una buona fetta della leadership del Campobasso che, al giro di boa, vanta un vantaggio di 4 lunghezze sul Notaresco.