Marco Civilleri: il jolly del Licata che ha conquistato la Serie D
Sulle cronache dei giornali, stavolta, ci è finito per le sue indiscutibili qualità. Marco Civilleri, talentuoso jolly di centrocampo, è stato per diverso tempo in orbita Acr Messina.
Era lui il rinforzo su cui la capolista aveva messo gli occhi nelle scorse settimane per provare, dopo anni di vacche magre, a centrare l’agognato salto di categoria.
La storia del classe ’91, però, ha radici antiche e affonda le sue origini sui campi polverosi della Sicilia. Proprio su uno dei quei terreni, il Carlotta Bordonaro di Canicattì, il numero 8 del Licata si fece largo sulle prime pagine dei quotidiani. Un episodio terribile, un momento di nervosismo, sfociato in uno scontro con l’omologo e, nella circostanza avversario, Vito Lupo. Il risultato fu un anno di Daspo e una squalifica di quindici mesi che, però, ha soltanto rallentato la rincorsa verso il grande calcio e di conseguenza, il professionismo.
La società del presidente Massimino lo ha aspettato con pazienza, lui ha ringraziato a suon di prestazioni maiuscole e gol pesanti. Gli ultimi due, consecutivi, ai danni di Marina di Ragusa e Roccella sono contorno rispetto a qualità evidentemente sopra la media.
Alto quasi un metro e novanta, in grado con la stessa facilità di agire in mediana da interno e mezzala, ha dimostrato di essere l’arma in più di una compagine che non vuole rassegnarsi al ruolo di comparsa nella folle corsa alla promozione. La dirigenza, consapevole del valore, lo ha blindato in conferenza. “Civilleri non si tocca” e, intanto, il Licata continua a vincere.