Lucca, Moro, Adorante: quando il goal fa rima con Sicilia
Crescere, affermarsi e far infiammare le folle: il tutto a suon di goal e grandi giocate. Un filo diretto che lega, storicamente, gli attaccanti al calcio siciliano.
Una terra capace di accogliere, coccolare e lanciare ad alti livelli giovani bomber provenienti dalle parti più disparate d’Italia. Non è un caso, infatti, che alla crisi calcistica dovuta all’emergenza Covid la Sicilia abbia risposto con tre giovani talenti dal futuro radioso e luminoso. Stiamo parlando di Lorenzo Lucca, Luca Moro ed Andrea Adorante: carta d’identità ancora immacolata, una classe immensa e quel feeling con il goal innato.
Ma cosa hanno in comune questi tre calciatori. Detto della giovane età e del ruolo, tutti hanno trovato nel calcio siciliano il perfetto habitat, l’occasione decisiva per lanciare le rispettive carriere. Il trampolino lo hanno preparato Palermo, Catania e Messina: le tre storiche società che, a distanza di anni, si sono ritrovate in questa stagione ad affrontarsi in un campionato professionistico. I sogni promozione dei rosanero, la difficile situazione economica degli etnei e la gioia di riabbracciare il professionismo in riva allo Stretto: tre contesti completamente diversi accomunati, però, dal fiuto per i grandi attaccanti. La storia, in fondo, ce lo ha sempre detto e dimostrato: a queste latitudini hanno segnato alcuni tra i più importanti attaccanti della storia del calcio italiano. In un momento storico in cui gli investimenti economici vanno ponderati, puntare sul talento dei giovani italiani diventa strumento fondamentale e vincente. Lo ha saputo fare benissimo il Palermo dopo il fallimento e la ripartenza dalla Serie D. In quel campionato dominato, ormai tre stagioni fa, i rosanero avevano in rosa un certo Lorenzo Lucca: classe 2000, 201 centimetri, di ruolo punta centrale. Acquistato come quota under, Lorenzo è cresciuto tanto all’ombra di due esperti goleador come Sforzini e Ricciardo vincendo il suo primo campionato tra i “grandi”.
Tre presenze condite da un goal e grandi potenzialità intraviste dalla società rosanero che lo riconferma. Una scelta azzeccatissima perché Lucca esplode letteralmente lo scorso anno: 27 partite disputate nel girone C di terza serie con 13 goal. A fare il giro d’Italia la splendida rete segnata su punizione da oltre trenta metri. Il video diventa virale e Lucca finisce sui giornali attirando l’attenzione di molte squadre. Attaccante completo forte fisicamente e dalla grande tecnica, Lucca a sorpresa passa al Pisa in Serie B per una cifra superiore ai 2 milioni di euro. Il resto è storia nota: sei goal e due assist con la squadra toscana che si trova nelle posizioni di vertice. Una crescita esplosiva per il 21enne seguito da Juventus, Inter e Milan. In molti lo hanno indicato come il futuro attaccante della nazionale ma, nel frattempo, pensa a regalare gioie con la selezione Under 21 di Nicolato.
Una strada che spera di intraprendere molto velocemente anche Luca Moro. Di un anno più giovane rispetto a Lucca, il classe 2001 sta facendo le fortune del Catania a suon di goal e grandi giocate. Il talento dell’attaccante mette in secondo piano una questione abbastanza pesante in terra etnea: la mole di debiti sembra aver destinato la società rossoblù al fallimento. Sarebbe una sconfitta per il calcio siciliano e del sud Italia perdere una storica società che ripartirebbe dal dilettantismo. Nel frattempo la squadra sta onorando la stagione e, pur senza stipendi, riesce ad inanellare vittorie e grandi risultati. In un contesto così difficile, Luca Moro ha dimostrato non solo grande classe ma anche maturità e leadership. Al centro dell’attacco etneo, il giovane bomber si è preso la testa della classifica marcatori. Sono tredici marcature in undici gare disputate: nell’ultimo turno è arrivata la tripletta in trasferta contro il Campobasso. Numeri straordinari per il classe 2001 di proprietà del Padova in attesa dell’asta che è pronta a scatenarsi per assicurarsi il suo talento. Nel frattempo è arrivata anche la chiamata della nazionale Under 20 per gli impegni contro Repubblica Ceca e Romania … e nella giornata di ieri é andato a rete nella sconfitta degli Azzurrini.
Chiudiamo il nostro tour isolano approdando in riva allo Stretto. Il Messina è tornato nel calcio professionistico e punta a metterci radici. Dopo l’inferno del dilettantismo, il presidente Sciotto si è affidato al direttore sportivo Argurio per formare una squadra giovane e di talento.
Tra le prime scelte in sede di mercato, Andrea Adorante ha sposato la causa della biancoscudata. In prestito dal Parma, l’attaccante classe 2000 cerca l’esplosione definitiva al secondo anno tra i professionisti. Il suo nome non è nuovo avendo dominato tra le fila del settore giovanile interista: con la maglia nerazzurra si è regalato uno scudetto Primavera, un torneo di Viareggio, un campionato Under 17, una supercoppa Under 17 fino all’esordio in Serie A.
Un palmarès di altissimo profilo segnato, purtroppo, anche da un infortunio serio. Proprio da questo stop inaspettato, Adorante ha rialzato la testa con la consapevolezza di dover rilanciare la sua carriera. Il Parma ha creduto in lui e, dopo la parentesi alla Virtus Francavilla dello scorso anno, ha sposato la causa messinese. In maglia biancoscudata è diventato leader offensivo ed elemento imprescindibile per mister Sullo prima e mister Capuano adesso.
I numeri parlano chiaro: tredici presenze tra campionato e coppa con sei reti all’attivo. Dai suoi goal e dalle sue giocate passerà anche la salvezza del Messina.