La crescita, i goal e l’esordio in Serie A: Giacomo Corona sulle orme di Re Giorgio
L’attaccante e figlio d’arte, classe 2004, è sceso in campo nel finale dello scontro salvezza tra Verona ed Empoli.
La felicità per la convocazione, l’ansia del debutto, l’emozione unica di calcare un campo di Serie A. Difficile poter descrivere ciò che ognuno di noi ha sognato fin da piccolo ma che ha visto solo in televisione. Il calcio si alimenta proprio di questo, della passione e dell’amore che ogni bambino culla in cuor suo mentre insegue un pallone. In un momento storico in cui l’interesse economico ha superato di gran lunga l’essenza di questo sport, poter raccontare ancora delle belle storie diventa impresa ardua. Questo weekend ci ha regalato delle belle istantanee provenienti dallo stadio “Bentegodi” di Verona. Si giocava una gara ad altissima tensione, uno scontro diretto salvezza fondamentale in ottica classifica. I novanta minuti hanno premiato i padroni di casa abili a chiudere la sfida sul 2-1 contro l’Empoli.
Ma la storia che vogliamo raccontare oggi non riguarda il match disputato nel grigio ed uggioso pomeriggio veronese. Il 13 gennaio 2024, infatti, è una data storica per un giovane calciatore, per la sua famiglia e, senza dubbio, anche per il calcio siciliano. Tra le fila dell’Empoli, infatti, mister Andreazzoli ha concesso l’esordio a Giacomo Corona nei minuti conclusivi del match alla ricerca del pareggio. Un nome che, agli amanti del calcio isolano, dirà tantissimo. Il classe 2024, non ancora ventenne, è il figlio del grande Giorgio Corona, indimenticato bomber palermitano. Il goal è un fattore di dna che si tramanda di generazione in generazione. Re Giorgio, con orgoglio, ha potuto assistere al debutto tra i grandi di suo figlio con la speranza che possa raggiungere gli obiettivi desiderati. Giacomo, non a caso, di ruolo è un attaccante e la prestanza fisica ricorda decisamente quella del padre. Alto quasi due metri, è il profilo dell’attaccante moderno forte fisicamente ma anche dotato tecnicamente. La descrizione perfetta dello stesso Giorgio che ha rappresentato un unicum nel calcio italiano degli anni passati. Una prima punta atipica capace di essere decisiva in zona rete ma con le qualità da trequartista/rifinitore. Sulle orme del padre, allora, Giacomo punta a costruirsi una carriera partendo dal basso tra sacrifici e tanto lavoro sul campo.
Cresciuto nelle giovanili della Cantera Ribolla e del Palermo, il classe 2004 si è fatto notare fin da subito arrivando ad esordire con la maglia rosanero. Da lì è un crescendo per il giovane attaccante che lascia la Sicilia in direzione Torino e poi Empoli. L’operazione è ben delineata: prestito con diritto di riscatto e controriscatto. Insomma l’intenzione è quella di farlo giocare con continuità senza perdere alcun diritto sul calciatore da entrambe le parti. L’extracampo, però, interessa ben poco a questa età ed infatti Giacomo Corona trova la sua dimensione in Toscana. In questa stagione diventa il punto fermo della Primavera empolese a suon di goal e grandi prestazione. Grazie alle sue innate qualità ed alla capacità di far reparto da solo, Corona mette a referto undici goal in sedici partite. Numeri da bomber vero che meritano l’attenzione della prima squadra. Non è un caso, allora, che un maestro di calcio come Andreazzoli lo abbia aggregato al suo gruppo. In queste belle storie di sport, poi, il destino gioca un ruolo chiave. Lo scorso weekend, in occasione della sfida delicata di Verona, l’Empoli perde diversi uomini offensivi per infortunio da Caputo a Baldanzi.
Un’emergenza che concede una ghiotta possibilità. Il resto è storia recente del fine settimana appena trascorso. Giacomo Corona fa il suo esordio in Serie A nei minuti finali al “Bentegodi”. Possiamo solo immaginare l’orgoglio del padre Giorgio nel vedere il proprio figlio calcare gli stessi campi nel quale lui ha scritto la storia. Quattro minuti per coronare un sogno: il calcio italiano dà il suo benvenuto a Giacomo Corona.