Igea, Cangemi: “Campionato difficile ma società ed tifosi meritano la D”
Prima volta in Eccellenza per Alessandro Cangemi, centrocampista palermitano ex Città di Messina reduce dalla sfortunata parentesi con la maglia della Gelbison.
Alessandro, in Campania poteva andare diversamente ma è arrivato il momento di tornare in campo, finalmente…
“Sono contentissimo, poter dare il mio contributo è la cosa che mancava di più.
Sicuramente speravo in un’annata diversa: dal primo giorno a Vallo della Lucania ero consapevole che la Gelbison potesse fare un campionato importante ed a guardare la classifica di Serie D oggi, avevo ragione: ottima società, mister (Ferazzoli, ndr) preparato e squadra competitiva.
Sfortunatamente ho fatto i conti con alcuni problemi fisici e di comune accordo con il club le nostre strade si sono divise”.
A Barcellona, anche e sopratutto per Giuseppe Furnari…
“Avevo sentito il mister in estate ma in quel momento ho preferito rimanere in Serie D. Siamo rimasti in contatto per tutta la stagione e dentro di me sapevo che prima o poi saremmo tornati a lavorare insieme. Lo stimo come tecnico ma ancor prima come uomo”.
Per la prima volta in quinta serie: che campionato hai trovato?
“Molto difficile. Il nuovo format è ricco di insidie e tutte le squadre del girone B vorranno tentare l’accesso alla fase play-off. Le formazioni sono attrezzate ed hanno maturato parecchia esperienza in categoria”.
Per la vittoria finale è un discorso a tre…
“Le principali candidate sono Igea, Giarre e Siracusa ma le sorprese potrebbero non mancare, sopratutto nel post-season con gare da “dentro o fuori”: il calcio è ricco di sorprese. È importante affrontare ogni match con la giusta mentalità.
L’Igea può vantare su un grande centrocampo…
“La mediana è di categoria superiore. Conoscevo Cardia e Ferraù dai tempi del Città di Messina, mentre Roberto Assenzio non credo abbia bisogno di presentazioni, senza dimenticare Bucolo ed il giovane Capilli.
In generale, l’Igea è una formazione molto competitiva in ogni reparto: in difesa Cassaro, Mondello, Dall’Oglio, in attacco Biondo, Isgrò o Ninni Carrello. Non male per la categoria…
Siete tra le formazioni più penalizzate dal COVID, conoscendo il calore dei tifosi e della piazza barcellonese…
“Senza dubbio. I tifosi cercano in ogni modo di starci accanto, per motivarci e spingerci a dare di più.
Con le “porte aperte” sarebbero stati fondamentali. La piazza è esigente ed ambiziosa, così come la nostra società”.
Barcellona, una scelta anche di cuore…
“Si (ride, ndr), tornare in Sicilia vuol dire riavvicinarsi a casa ed alla mia fidanzata Carlotta”.
Alessandro, con qualche problema fisico in meno, staremmo parlando di altro…
“Tanta sfortuna, sopratutto nei momenti cruciali: dopo Acqui avrei avuto la possibilità di andare in Serie C e nel momento migliore dell’esperienza con il Città di Messina sono rimasto ai box. Oggi sono molto felice, posso dare tanto all’Igea e vorrei vestire questa maglia anche in Serie D”.