Ibou Balde: da brutto anatroccolo a uomo della provvidenza
Nello scontro diretto del “Viviani”, l’attaccante spagnolo segna la rete decisiva per il blitz da tre punti. Settimo goal nel girone di ritorno sotto la “cura Raciti”.
Un goal nel finale, un rigore procurato, un assist vincente. Episodi che, nel calcio, possono decidere l’esito di un’intera gara. I particolari, però, assumono un ruolo fondamentale se di mestiere fai l’attaccante e sei inesorabilmente legato ad un pallone che gonfia la rete. In questo senso la città di Messina, storicamente, è sempre stata innamorata dei suoi numeri 9. In riva allo Stretto ogni generazione ha potuto sognare grazie ai grandi bomber che si sono susseguiti. Non è un caso che, anche nel calcio moderno, ogni squadra sia alla ricerca del classico mattatore da “venti reti a stagione”.
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Un mantra che non riguarda solo i grandi palcoscenici calcistici ma anche l’universo dilettantistico e di provincia. Per questo motivo tutta la tifoseria messinese si attendeva un calciatore con tali caratteristiche. Non è mai facile individuare il profilo giusto nel mercato professionistico sia per motivi tecnico – tattiche che, soprattutto, per pretese economiche. Ecco che, allora, il bomber lo puoi ritrovare in casa con l’uomo che non ti aspetti e che non risponde perfettamente alle caratteristiche specifiche. Su questa lunghezza d’onda, abbiamo deciso di premiare come “Player of the week” Ibou Balde. La metamorfosi del classe 1999 è stata emblematica in questa stagione così come il cambiamento da inizio 2023. Una vera e propria esplosione a suon di goal che trova spiegazione non solo nella classe del calciatore ma anche nella guida dalla panchina.
E’ evidente come il passaggio da mister Auteri a mister Raciti abbia portato benefici non solo alla squadra in generale ma anche ad alcuni calciatori in crisi. Senza addossare le colpe al singolo ed evitando di sottolineare la diversa campagna di rafforzamento operata dai direttori sportivi che si sono susseguiti, è giusto dare merito ad un calciatore che è diventato simbolo di questa corsa salvezza per il gruppo biancoscudato. Dopo il miracolo sportivo della passata stagione, quest’anno l’impresa si presentava ben più dura quasi utopistica. Invece il Messina ha avuto la forza di crederci, rialzarsi ed affrontare ogni sfida come se fosse l’ultima. Dall’avvento di mister Raciti, la squadra del presidente Sciotto ha raccolto sette vittorie, quattro pareggi e sole due sconfitte. Dall’ultimo posto con undici punti, il Messina sbancando Potenza ha raggiunto per la prima volta la zona salvezza diretta con 36 lunghezze.
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In questo contesto, Ibou Balde ha dimostrato tutte le sue capacità e qualità. Prima dei goal e degli assist, però, la grande forza di questo giovane calciatore è stata psicologica. Non è facile per nessuno riceve critiche quotidiane in un mondo fortemente condizionato dall’universo dei social network. L’attaccante ha saputo tenere la testa sempre alta, affrontando ogni tipo di difficoltà senza tirarsi mai indietro. Non era scontato, specialmente scendendo in campo come riferimento centrale in un 433. Poi, come abbiamo sottolineato in precedenza, i particolari portano alle svolte tanto attese. Il nuovo vestito tattico si sposa perfettamente su un calciatore che ha dimostrato di non essere né un esterno, né un’ala d’attacco, né un trequartista. Balde è una seconda punta moderna, capace di sfruttare gli spazi e colpire approfittando del gioco di un forte attaccante boa centrale. Nel 4231 odierno, si sposa alla grande con il lavoro d’esperienza che Leonardo Perez sviluppa come riferimento centrale.
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Da queste basi, nasce l’esplosione e la rinascita nel 2023. Sette goal all’attivo, tutti fondamentali che hanno portato in dote quattro vittorie e due pareggi. In particolare l’attaccante ha deciso gli ultimi due match chiave: il destro da centro area che ha steso il Pescara di Zeman e il diagonale che ha condannato il Potenza di mister Raffaele. All’orizzonte, adesso, il Messina è atteso da altre cinque finali per sancire la salvezza diretta. L’obiettivo non è più un sogno utopistico ma una realtà che si può toccare con mano.
Un ultimo sforzo per poter festeggiare tutti insieme in riva allo Stretto.