Grinta, determinazione, identità: dove può arrivare questo Messina?
Dalla rovesciata di Zunno agli interventi decisivi di Fumagalli passando per la forza dell’intero gruppo. A dieci giornate dalla fine della regular season i ragazzi di mister Modica possono alzare l’asticella delle ambizioni iniziali?
Il rush finale è iniziato. Siamo ufficialmente entrati nella settimana che ci condurrà al primo weekend del mese di marzo. Tradotto numericamente: mancano dieci turni al termine della stagione regolare. “Ora o mai più”, direbbe qualcuno. La realtà, infatti, ci dice che il campionato di Serie C è assolutamente equilibrato dalle posizioni di vertice alla zona calda in fondo alla graduatoria. Non si vedeva un girone C del genere da parecchi anni e, sicuramente, lo spettacolo ne sta giovando. Dal canto suo il Messina ha dimostrato, tra alti e bassi, di poter essere assoluto protagonista in terza serie ma anche spettatore disinteressato. La metamorfosi di questa squadra, a cavallo tra girone d’andata e girone di ritorno, meriterebbe un’analisi molto approfondita. Ma non è ancora tempo di tracciare una linea e capire i pregi ed i difetti della stagione 2023/2024. Adesso, come abbiamo sottolineato ampiamente nel corso delle settimane, è giusto non alzare il piede dall’acceleratore ed andare ben oltre i propri limiti. Nel calcio, come nella vita, non bisogna mai avere dei rimpianti di fronte ad un obiettivo da raggiungere.
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Per questo motivo la rinascita del Messina dalle proprie ceneri è stato il primo evento straordinario di questa pazza annata. La parziale inversione di tendenza, rispetto al recente passato, ha rianimato anche tutto l’ambiente attorno alla squadra. C’è un rinnovato senso di appartenenza verso la maglia che si estende anche a chi, prima di oggi, si era un po’ allontanato dalle sorti della prima squadra cittadina. Emblematico è sicuramente il weekend appena trascorso in cui il Messina ha mostrato, ancora una volta, di non mollare sino al triplice fischio finale. La gara contro il Picerno rappresentava un banco di prova d’assoluto valore. Non solo per la sconfitta amara di Giugliano ma perché poneva i giallorossi di fronte alla seconda forza del campionato. Un impatto devastante quello dei lucani che, sotto il diluvio del “Franco Scoglio”, hanno mostrato di meritare le posizioni di vertice in classifica. Lo 0-2 dei primi quarantacinque minuti poteva essere ben più ampio senza i miracoli di un fuoriclasse come Fumagalli. Ancora una volta, però, il Messina ha saputo trovare la forza per uscire da questa condizione di “spalle al muro”.
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Il dominio, dal punto di vista tattico e fisico, nella ripresa ha dato l’ulteriore conferma della bontà del lavoro dello staff tecnico. Il 2-2 finale, infatti, certifica che questa squadra appare pronta per il famoso salto di qualità. Ma queste parole, sul campo, come si dovrebbero concretizzare? Questo l’interrogativo che tifosi ed addetti ai lavori si pongono da qualche tempo. Il Messina deve raggiungere una tranquilla e meritata salvezza senza passare dai playout o può sognare con grande convinzione i playoff? Da parte nostra il quadro è sempre stato abbastanza chiaro: il Messina ha raggiunto quella maturità per poter alzare l’asticella. Un ragionamento che trova conferme nelle prestazioni sul campo e che non si abbandona a quei voli pindarici mediatici che hanno arrecato danno molto spesso. Il futuro è già oggi e il Messina si appresta a vivere un’ostica trasferta all’orizzonte. Nel prossimo weekend, infatti, si viaggerà alla volta di Brindisi per affrontare il fanalino di coda del girone. Da qui passa tanto delle ambizioni di questa squadra: vincere in Puglia chiuderebbe, virtualmente, la questione salvezza diretta ed aprirebbe le porte verso la definitiva corsa al piazzamento playoff.
Ogni scontro diretto, da qui in avanti, avrà un valore che andrà ben oltre i semplici tre punti. Il Messina ha dimostrato di avere una forza interiore non comune e che, fortunatamente, non è stata intaccata da rivoluzioni o “colpi di testa” societari. La squadra segue Modica e lo stesso mister ha deciso di andare in contro ai propri giocatori abbandonando qualche rigidità tecnico-tattica. Finalmente è un piacere assistere ad un match del Messina senza la paura di subire un’altra umiliazione sul campo.
E già solo questo è una grande conquista per far rifiorire sogni ed ambizioni.