Gol & Spettacolo: Lavello si innamora di Zemanlandia
Entroterra lucano, poco meno di quattordicimila abitanti ed un confine condiviso con Puglia e Campania. Potrebbe essere l’identikit di un qualsiasi centro disperso nelle province del sud Italia. Eppure, in questi mesi, Lavello è balzato agli onori delle cronache sportive ritagliandosi attenzione mediatica e titoli di giornali.
Dopo 21 gare di campionato, infatti, la piccola cittadina in provincia di Potenza si ritrova in testa al prestigioso girone H di Serie D. 34 punti conquistati, un match da recuperare e la vetta condivisa con due compagini storiche come Nardò e soprattutto la corazzata Taranto. A guidare questa grande cavalcata stagionale c’è tale Karel, allenatore di 43 anni che porta un cognome molto pesante. Quel Zeman che, a qualche centinaio di chilometri da Lavello, fa sognare ancora intere città come Foggia e Lecce. Karel, però, non ama la ribalta dei riflettori e preferisce lavorare sul campo evitando i paragoni ingombranti con il padre. Il girovagare sui campi del sud Italia lo hanno formato e fortificato: dalla Reggina al Gela passando per la parentesi sfortunata di Messina. Ecco, proprio in riva allo Stretto, ha guidato i biancoscudati per tredici partite prima di un esonero scaturito da un legame mai stretto con società e spogliatoio.
Tra polemiche e tanti botta e risposta, l’opportunità estiva di Lavello è giunta al momento opportuno. Ripartire da un piccolo centro di provincia con un progetto nuovo e senza la pressione pesante che caratterizzano le grandi piazze. L’impatto è stato evidente sin da subito: i lucani hanno aggredito il girone H sorprendendo tutte le principali contendenti al titolo. In una stagione così influenzata dal Covid e dai tanti rinvii, il Lavello si ritrova a contendersi la promozione con altre cinque squadre racchiuse in appena due punti. La parola d’ordine è stata continuità, quell’elemento che troppo spesso è mancato nelle avventure passate dello stesso Zeman. Ad una prolifica fase offensiva si è affiancata un attenzione difensiva diversa rispetto al passato.
Lavello ha scoperto una nuova Zemanlandia capace di far sognare un’intera comunità seguendo i dettami famigliari del 433. Le sole 4 sconfitte a fronte di 9 vittorie e 7 pareggi certificano i frutti del duro lavoro di un Zeman più pragmatico ed attento. L’impronta del padre c’è sempre come dimostrano le vittorie per 6-2 contro il Francavilla, per 5-2 contro il Molfetta e per 4-3 contro il Sorrento. Eppure anche le vittorie ottenute di misura mostrano quella maturità raggiunta che viene espressa, di conseguenza, dalla squadra in campo. Se da una parte è giusto dare merito alla gestione Zeman, è altrettanto importante sottolineare il valore delle prestazioni di squadra.
Il lavoro societario, in sede di mercato, è stato certosino creando il giusto mix tra giovani ed elementi di caratura superiore.
Spiccano naturalmente i goleador con la coppia Liurni – Burzio capaci di mettere a segno diciotto goal in due. Ma la squadra vive anche dell’esperienza di Migliorini e Longo a centrocampo come della qualità del giovane 2001 Mercuri. Se poi la società ti regala a febbraio anche un calciatore come El Ouazni allora tutto diventa più semplice. Il campionato è ancora lungo e tutto può succedere in un girone equilibrato come quello H. Ciò che è certo, però, è che Lavello continua a sognare e la Serie C potrebbe essere targata Zemanlandia.