Generazione Z…uppel: l’arte del farsi trovare pronto
Il giovane attaccante subentra dalla panchina e sigla la rete del prezioso pareggio nello scontro diretto contro il Monterosi. Un’arma in più per mister Raciti in vista del rush finale.
Che fosse una finale, lo aveva detto e ribadito più volte lo stesso allenatore biancoscudato. La regular season del girone C di Serie C volge al termine ed ogni partita assume un valore non solo fondamentale ma anche decisivo. Il Messina è atteso ancora da sette impegni cercando di scongiurare la dura e ostica appendice playout. Per fare questo l’obiettivo salvezza diretta resta ancora alla portata nonostante i risultati altalenanti delle ultime uscite. Va ricordato, tuttavia, che al termine del girone d’andata la truppa biancoscudata viaggiava ad una media da retrocessione diretta con appena undici punti conquistati ed un triste ultimo posto.
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Oltre agli investimenti in sede di calciomercato a opera del presidente Sciotto e del direttore sportivo Logiudice, è giusto dare merito al lavoro del duo Raciti – Cinelli capace di far ritrovare certezze ad un gruppo senza punti di riferimento. La grande scommessa, però, era quella di riuscire a recuperare e far rendere tutti quelli elementi che aveva deluso o che erano scomparsi dai radar. Numeri e risultati alla mano, questo è avvenuto contro ogni pronostico. Il Messina ha ritrovato la sua forza proprio lavorando sul campo e rendendo ogni singolo giocatore protagonista assoluto verso un altro “miracolo sportivo”. Sulla scia di quanto detto, la nostra copertina settimanale la dedichiamo al giovane che ha deciso l’ultima trasferta dei giallorossi. Il nostro “Player of the Week” è Diego Zuppel, classe 2002 e di mestiere attaccante.
Lui c’è sempre stato, dal ritiro estivo fino ad oggi passando per i tanti momenti difficili della stagione. Voluto dall’ex staff tecnico e societario, la prima punta di 192 centimetri rappresentava l’alternativa under a Davis Curiale. In prestito dallo Spezia, mister Auteri non ha mai nascosto la volontà di puntare su di lui. Con un minutaggio molto variegato, il tecnico lo ha sempre utilizzato a volte anche dal primo minuto. Il grande interrogativo, però, non era legato al numero di presenze o all’essere considerato il più classico “oggetto misterioso” del mercato. Semmai i dubbi riguardavano la sua collocazione tattica. Nonostante le caratteristiche da attaccante moderno molto mobile a fronte della struttura fisica, mister Auteri lo ha sempre impiegato da esterno destro nel tridente mantenendo Ibou Balde come riferimento centrale.
Nonostante questo “vestito tattico” apparso un po’ forzato, il giovane non ha mai fatto mancare impegno e voglia di lottare. Caratteristiche che hanno colpito fin da subito Raciti tanto da trattenerlo in riva allo Stretto nel mese di gennaio. Una scelta saggia dal momento che, nelle prime tre vittorie consecutive della nuova stagione, il classe 2002 ha fornito due assist decisivi contro Virtus Francavilla e Viterbese. Un impatto determinante sempre da subentrante dalla panchina. Mancava la classica ciliegina sulla torta, quel goal che ogni attaccante cerca per sbloccarsi. Con appena nove minuti collezionati nelle ultime sei gare, mister Raciti ha deciso di puntare su di lui nello scontro diretto contro il Monterosi in una situazione di massima difficoltà: in svantaggio e con Fofana espulso.
La risposta, neanche a dirlo, è stata positiva. Zuppel ha subito lottato al centro dell’attacco sfruttando gli spazi che l’esperienza di Perez creava in ogni azione offensiva. Poi, però, è arrivato anche il momento tanto atteso: la prima rete in stagione, quella determinante in una gara crocevia di stagione. La zampata del bomber d’area di rigore con un tap in facile dopo il palo di Konatè. Il giusto coronamento a fronte di tanti sacrifici e difficoltà che ogni giovane può vivere alla prima stagione nel “calcio dei grandi”.
L’1-1 finale ha permesso al Messina di evitare la sconfitta e presentarsi al turno infrasettimanale con la voglia di lottare anche contro il Pescara. La salvezza diretta dista ancora cinque punti ed ogni singolo elemento della rosa ha la responsabilità di crederci. Dallo staff tecnico sino agli elementi più esperti nulla va lasciato al caso. Per raggiungere la meta, la gara di Zuppel diventa simbolica di quanto valga il detto:” Non mollare mai”.