“Fratelli d’arte”: Capomaggio e Pussetto conquistano Sant’Agata
I due calciatori argentini, decisivi nella vittoria sulla Nissa, puntano ad una stagione da protagonisti nel centro tirrenico.
Pussetto e Capomaggio. Due cognomi che, agli amanti del calcio italiano anche delle categorie inferiori, non passano sicuramente inosservati. Il più mediatico, nonché pupillo nelle aste estive di fantacalcio, è sicuramente Ignacio Pussetto. L’attaccante, classe 1995, è stato uno dei tanti profili scovati dalla rete scouting dell’Udinese. Sono stati proprio i friulani a portarlo in Italia facendolo esordire in Serie A. Da lì è iniziata la sua crescita oltre alla possibilità di indossare le maglie anche di Watford e Sampdoria prima del ritorno, nell’agosto 2023, all’Huracan. Oggi è l’attaccante del Pumas, storica compagine messicana. Se da una parte uno non è più protagonista in Italia, l’altro è uno dei calciatori più interessanti nel panorama della terza serie. Galo Capomaggio è il punto di riferimento del centrocampo dell’Audace Cerignola nel girone C di Serie C. Dalle categorie inferiori calabresi sino alla zona playoff di un campionato professionistico, il classe 1997 sta dimostrando di poter far bene anche in Italia.
Dopo questa breve introduzione, però, il nostro “Guess Who” settimanale vogliamo dedicarlo ai fratelli minori di questi calciatori. Molto spesso vi abbiamo raccontato storie di famiglie e generazioni legate al mondo del calcio. Proprio su questa lunghezza d’onda, allora, ci concentriamo ancora su una “questione di DNA”: la nostra rubrica torna nel girone I di Serie D, in particolare nel centro tirrenico di Sant’Agata di Militello. Qui hanno trovato un’oasi felice Alfredo Pussetto e Thiago Capomaggio. Il cognome è il medesimo, la speranza è che possano ripercorrere le orme anche dei fratelli maggiori. Sotto la sapiente guida di mister Raciti, da sempre attento alla crescita dei più giovani ed all’esaltazione delle singole caratteristiche dei calciatori, entrambi stanno diventando degli elementi imprescindibili per la causa dei siciliani.
Dopo undici giornate, il Città di Sant’Agata occupa la nona posizione in piena linea con l’obiettivo salvezza dichiarato dalla società. Dopo tre sconfitte consecutive, la squadra ha rialzato la testa lo scorso weekend battendo nettamente 3-1 la Nissa. Un successo fondamentale in ottica classifica e che ha trovato le firme proprio dei due calciatori argentini. Partendo dalla retroguardia, Thiago Capomaggio ha subito messo in evidenza le sue caratteristiche principali. Dotato di una struttura fisica imponente, come il fratello, è stato una grande scommessa considerando i suoi precedenti in categorie inferiori come Eccellenza e Promozione. Stilese, Pro Dronero, Gioiese e Jesina: questa la trafila prima dell’approdo a Sant’Agata. Una scelta oculata da parte del direttore sportivo Santo Russo. E’ lui la mente dietro queste operazioni con l’obiettivo di creare un modello calcistico in linea con quello già visto a Catania sotto la gestione Lo Monaco. Come dichiarato dallo stesso dirigente, l’obiettivo è di poter rendere Sant’Agata una meta per tanti giovani talenti proveniente dall’altra parte del mondo cosi da poterli valorizzare e far crescere.
Da questi presupposti, quindi, sono nate le operazioni Capomaggio e Pussetto. Se il difensore ha già messo il segno dimostrandosi un fattore anche in zona goal grazie alle sue capacità aeree e di inserimento, Alfredo Pussetto ha trovato la sua prima rete stagionale proprio contro la Nissa. Approdato in Italia al Canicattì, ha iniziato la stagione al Fasano prima di passare dal girone H a quello I di Serie D. Anche per il classe 1998 la scelta è stata diretta da parte del direttore Russo che ha individuato nell’attaccante, l’elemento utile per rafforzare il reparto offensivo dei tirrenici.
Adesso toccherà esclusivamente a loro due contribuire in maniera determinante alla stagione del Città di Sant’Agata. L’obiettivo resta la salvezza ma la Sicilia, da sempre, è stata una culla perfetta per la crescita e l’esplosione dei calciatori argentini. Capomaggio e Pussetto il calcio lo hanno già nel dna, adesso spetta solo a loro diventare grandi protagonisti di questa annata.