Falsa partenza in Eccellenza, il sistema calcio faccia quadrato
Introdotta con il primo turno di Coppa Italia, la stagione del calcio dilettantistico siciliano segna il suo debutto ufficiale con i primi 90 minuti dei campionati regionali di Eccellenza e Promozione.
La sete e la fame di calcio, la voglia di scendere in campo, e ripartire laddove si era interrotto lo scorso maggio o ad ottobre per i dissidenti della passata stagione, rappresenta uno degli aspetti più importanti da cui fare squadra per evitare di incappare nuovamente in una crisi che non gioverebbe affatto ad un movimento, quello dilettantistico, messo a dura prova nell’ultimo anno e mezzo.
Non è l’agognato interesse nazionale, a cui migliaia di tesserati e collaboratori sportivi puntavano lo scorso anno, ad alzare l’asticella di un campionato che ha sempre assunto un peso nevralgico all’interno del contesto dilettantistico.
Stavolta, però, permetteteci di non banalizzare quanto accaduto nei primi 270′ tra Coppa e Campionato.
Non vi è pace per il calcio nella città di Marsala costretta ad affrontare l’onta del fallimento del Marsala Calcio.
I tentativi, piuttosto improvvidi, del Presidente Vincenzo Onorio che la scorsa estate aveva trasferito il titolo da Castelvetrano a Marsala, hanno sortito scarsissimi risultati. I lilibetani dopo aver rinunciato all’impegno di coppa hanno dato forfait anche in campionato presentandosi in 7 unità contro il Canicattì e lasciando il rettangolo di gioco sotto di 2 reti dopo appena 2 minuti di gioco.
Infausto percorso che accomuna ai marsalesi, anche, l’Atletico Catania e la Virtus Ispica entrambe collocate nel girone B d’Eccellenza. Gli etnei avevano illuso tutti ritornando lo scorso maggio, finalmente, protagonisti in campo e tra le prime 8 della Regular Season. Cosa sia cambiato in pochi mesi? L’assoluto disimpegno della società atletista ha determinato per l’ennesima volta il sacrificio di quei pochi ma coraggiosi tifosi che per amore della maglia hanno disputato una ventina di minuti scarsi in quel di Palazzolo Acreide prima di ammainare bandiera bianca e anticipare il triplice fischio dell’arbitro. Nondimeno la Virtus Ispica che, dopo aver vinto la Poule B della passata stagione, ha comunicato anzitempo il proprio disimpegno dalla città di Ispica provando tutt’al più a cedere il titolo.
Una moria che lascia, tutti, senza parole. Domandare è lecito e sorge spontanea una profonda questione.
Se alle porte di una stagione, quella del riscatto, del ritorno in campo, della discontinuità con l’ultimo anno e mezzo, tre squadre sono ufficiosamente ai margini, cosa ha spinto i vertici del Comitato Regionale Sicilia ad accettare una situazione così preoccupante ed allarmante? Ritornano purtroppo i fantasmi del passato e la consapevolezza che il nostro movimento, per sostenibilità e professionalità, non riesca più a sopportare le 32 squadre iscritte in Eccellenza e le 56 di Promozione.
Anche il nostro calcio, con delle dovute e opportune correzioni, con un piccolo ma significativo passo indietro potrebbe migliorare il sistema e la qualità del suo prodotto. Urge a nostro avviso una riqualificazione del nostro calcio, ne è un esempio il Comitato Regionale Calabria che in campo giovanile ha migliorato la qualità dei propri campionati giovanili con l’introduzione della categoria Elitè negli Allievi e in Eccellenza di un unico girone a rappresentare il massimo campionato regionale.
Nei prossimi giorni ne sapremo di più sull’inizio già balbettante di questa stagione calcistica.