Eterno Santana: un gol da sogno per scrivere la storia
Il gol più pesante, per uscire dal momento peggiore. I campioni fanno così, anche a 40 anni. Nel giorno del derby di Sicilia, in casa dei rivali per eccellenza Mario Alberto Santana si veste da trascinatore e spedisce con un solo colpo – da maestro – il pallone all’incrocio e i suoi in paradiso. E’ il 60′ quando l’argentino riceve un cross in area di rigore catanese, stoppa la sfera e, prima che rimbalzi a terra, la recapita là, dove il portiere pur allungandosi non potrà mai arrivare.
Un mezzo esterno da stropicciarsi gli occhi, strumento perfetto per scrivere indelebilmente il proprio nome nella storia del club. Come lui nessuno mai: sempre a segno con la maglia delle Aquile, dalla A alla Serie D. Una storia d’amore lunghissima, iniziata nel 2002 e, tra avvicinamenti e provvisori addii, ancora lontana dal chiudersi. Non sono bastati retrocessioni, fallimenti e pure infortuni a recidere un cordone ombelicale evidentemente troppo solido.
L’ultimo incubo, l’8 dicembre 2020, si tradusse nella rottura sottocutanea del tendine d’Achille. Stagione finita e discorso identico, secondo molti, per la carriera. A una manciata di giorni dai 39 anni sarebbe potuto essere pure plausibile. Nessuno gliene avrebbe fatto una colpa. E’ andata diversamente: l’ospedale, il lento recupero e il rientro, in Serie C, dove intanto il Palermo era stato promosso.
Nei piani di Roberto Boscaglia, però, non è imprescindibile: qualche scampolo di partita, un paio di assist, il salvagente a cui aggrapparsi se la barca sta affondando. Santana soffre in panchina, studia una classifica infelice, ma aspetta paziente. L’esonero del tecnico corrisponde alla promozione di Giacomo Filippi, ora primo allenatore, e alla resurrezione dell’argentino. La notte del Massimino incorona chi, sotto i riflettori accesi, ha capacità e piedi per esaltarsi.