Dai fratelli Carboni a Pecorino e Di Stefano: quei talenti sbocciati alle pendici dell’Etna
Prima del fallimento societario, il Calcio Catania ha rappresentato un punto di riferimento a livello giovanile sia siciliano che del sud Italia.
Valentin Carboni, Franco Carboni, Emanuele Pecorino, Lorenzo Di Stefano. Quattro nomi di una lunga lista di un certo spessore. Carte d’identità che oscillano a cavallo tra il 2001 e il 2005. Cosa hanno in comune questi giovani calciatori? Delle qualità importanti e una provenienza unica: il florido settore giovanile del Calcio Catania. Qui è bene fare una precisazione: il fallimento della storica società etnea ha azzerato tutto sia dal punto di vista sportivo che organizzativo-strutturale. La storia recente è ben nota: la ripartenza dalla Serie D sotto la guida di una presidenza straniera con l’italo-australiano Pelligra. Oggi, però, vogliamo riavvolgere il nastro per tornare a rispolverare quel fiore all’occhiello siciliano.
Il settore giovanile etneo, infatti, era diventato uno dei più floridi a livello italiano. Un percorso di crescita importante che, negli anni, ha visto investimenti a 360 gradi. Non solo un punto di riferimento per il sud Italia ma anche una realtà di primo ordine a livello infrastrutturale. Investimenti che, sul lungo periodo, permisero al Catania di poter sfornare talenti cresciuti in casa e scoprire anche giovani stranieri grazie ad una capillare attività di scouting.
Su questa lunghezza d’onda, allora, abbiamo citato in precedenza quattro profili di assoluto livello che rappresentano la nuova generazione. Calciatori, poco più che ventenni, che si stanno affermando grazie a quelle qualità individuate dal Catania in tenera età. A livello mediatico, sicuramente, i fratelli Carboni sono i profili più interessanti. Quel cognome rievoca ricordi dolci in terra etnea: il padre, d’altronde, è Ezequiel Carboni grande protagonista delle annate in massima serie. Appese le scarpette al chiodo, ha iniziato a lavorare come coordinatore del settore giovanile etneo in concomitanza con la crescita dei due figli. Il più giovane, Valentin, in realtà ha appena diciotto anni. Per lui il grande salto è già avvenuto nell’arco di appena tre stagioni. Da Catania, l’estroso trequartista volò in direzione Milano per firmare con l’Inter. Ad oggi è uno dei talenti più cristallini su cui punta l’amministratore delegato Marotta. Non per niente è già un titolare, in prestito, con il Monza di Palladino. Quindici presenze totali impreziosite da due goal: uno dei quali contro la Juventus.
Un percorso simile è anche quello del fratello Franco. Il classe 2003, però, di mestiere fa l’esterno mancino e la sua gavetta la sta facendo in Serie B. Passato in questa sessione di mercato alla Ternana, ne è diventato un titolare fisso nell’arco di due gare. Meno di 180 minuti in campo per timbrare il cartellino nel vittorioso 3-1 contro il Cittadella. Ai tifosi, però, piace sognare e la gioia immensa la danno sempre i goal. Per questo motivo, la nostra carrellata, la chiudiamo con due attaccanti che hanno tutte le carte in regola per costruirsi un’ottima carriera.
Il più esperto, a dispetto dell’età, è Emanuele Pecorino. Il classe 2001 non è solo cresciuto nel settore giovanile del Catania ma è proprio nato alle pendici dell’Etna. Strutturato fisicamente, è il prototipo della prima punta moderna. Caratteristiche che hanno attirato l’attenzione di Milan prima e Juventus in seconda battuta. In bianconero ha disputato il campionato di Serie C con la Next Gen prima del passaggio al Sudtirol in prestito. In questa stagione ventuno presenze e tre goal all’attivo. L’ultimo dei quali proprio lo scorso weekend: una rete che è valsa il pareggio per 1-1 contro il Brescia. Chi è andato in goal, per la prima volta, è anche Lorenzo Di Stefano. Purtroppo la marcatura non ha portato punti, ma il classe 2002 ha già saputo mostrare i suoi numeri a Gubbio in Serie C. Acquistato dalla Sampdoria, ad oggi è un attaccante del Lecco con cui ha siglato una rete e servito due assist in tredici partite.
Giovani talenti, grandi qualità e il sogno di sfondare nel calcio che conta. L’auspicio di tutti noi è che Catania e la Sicilia possano tornare ad essere culla di crescita per i calciatori del domani.