
“Da Foggia a Foggia”: il Messina onora il campo, i suoi tifosi e punta alla salvezza

Dalla vittoria dello “Zaccheria” sino alla doppia gara salvezza, i giallorossi sfida i satanelli non solo per mantenere la categoria ma per sperare anche in una svolta societaria.
Due vittorie consecutive, quattro nelle ultime cinque gare di regular season. Nel mezzo settimane di puro e grottesco delirio tra promesse non mantenute, tentativi di salvataggio naufragati, esoneri improvvisi ma anche pseudo trattative nascoste, presunti salvatori nell’ombra ed intrecci di risultati da batticuore. Di certo la stagione 2024/2025 resterà a lungo nei ricordi dei tifosi messinesi. Non conosciamo ancora l’epilogo se sarà dolce o amarissimo, ma è certo che ognuno di non non potrà mai dimenticare questi mesi così pesanti in cui la tristezza e l’ansia si sono mescolati anche all’orgoglio, amore e appartenenza. Sentimenti e stati d’animo così contrastanti che, tuttavia, non fanno parte del calcio o, per meglio dire, della parte sana di questo sport. Perché a Messina siamo, ormai, abituati ad assistere ad ogni tipo di folle vicenda che sembra fuori da ogni logica ma che diventa normalità in riva allo Stretto.
Adesso, però, si può un attimo prendere una bella boccata di ossigeno e ragionare a mente non fredda ma almeno più razionale. La regular season del girone C di Serie C si è finalmente conclusa. Non è stato un semplice campionato ma più un’Odissea rendendo omaggio al film che si sta girando, in queste settimane, tra le bellezze delle isole Eolie. Protagonisti principali sono sempre loro, quei calciatori che hanno svestito i panni dei professionisti sul campo per vestire quelli degli uomini appartenenti ad una comunità tra paure, incertezze ma anche tanta forza d’animo, coraggio e voglia di non mollare mai. Ecco se oggi il Messina può giocarsi le sue chance di salvezza lo deve ad un gruppo squadra che ha deciso di mettere davanti a tutto dignità ed orgoglio piuttosto che gli interessi economici, personali e di carriera. Non vogliamo fare dei singoli nomi perché il volto sulle copertine di oggi lo meritano tutti. Si sono opposti al destino già scritto da quegli antagonisti che, al contrario, non dovranno mai essere dimenticati. Ecco Messina deve fare il salto di qualità anche in questo: ricordare sempre il passato per costruire un futuro migliore.
Adesso viene, però, il bello perché come anticipato la Biancoscudata si trova di fronte ad un bivio. La strada percorsa fino ad ora ci ha condotti alla possibilità di conquistare una salvezza davvero insperata. L’auspicio è che l’ultima fatica possa portare a questo miracoloso obiettivo a patto che, anche fuori dal campo, si possa dare il giusto supporto al sacrificio di questi ragazzi. Il timore più grande, di tutti noi, resta quello di compiere l’impresa sul campo e vederla vanificata per le famose e ben note vicende fuori dal terreno di gioco. Ad oggi la misura è colma ma dobbiamo constatare come si continui a giocare con il Messina. L’ultima novità è rappresentata dal possibile filone giudiziario ma non approfondiremo questo tema sia perché ancora siamo alle prime battute sia perché le tempistiche non potranno mai coincidere con quelle sportive.
Ed allora ricarichiamo le batterie, tutti insieme in questa settimana. L’ultima gara contro la Juventus Next Gen è stato un concentrato di gioie, paure ma anche entusiasmo dilagante sui gradoni del “Franco Scoglio”. Ecco proprio questo straordinario pubblico potrà fare la differenza nel doppio scontro contro il Foggia. In questo momento storico i pugliesi sono considerati l’avversario ideale rispetto ad una Casertana che ha dimostrato di potersi salvare direttamente. Guai, però, a sottovalutare il doppio impegno ed il valore degli avversari. Il Messina è riuscito a costruire i risultati sul campo puntando sulle proprie qualità a prescindere dall’avversario di fronte. Abbandonare questa filosofia per sentirsi più forti o più affamati sarebbe errore mortale.
Il successo per 1-2 allo “Zaccheria” ha permesso di raggiungere i playout e tirare dentro anche Emmausso e compagni. Adesso sarà un “derby” per le tante analogie che, in questa stagione, si sono palesate sia in Puglia che in riva allo Stretto. Due squadre che, abbandonate dalle rispettive società, giocheranno per tenere l’alto l’orgoglio di comunità storiche del calcio italiano. Conteranno i dettagli, la voglia di farcela, la “fame” di raggiungere questo obiettivo. A Messina abbiamo già vissuto questa esperienza contro la Gelbison con il goal di Ragusa a scacciare i fantasmi. Questa volta, però, l’orizzonte è decisamente diverso perché non ci si gioca solo la categoria ma l’esistenza stessa.
Messina e Foggia, di nuovo una di fronte all’altra. La Biancoscudata, adesso, si gioca tutto: il professionismo, il proprio futuro, la possibilità di rinascere veramente dalle proprie ceneri. Poi, a bocce ferme, toccherà a tutti i responsabili di queste macerie perché l’aspetto sportivo non può oscurare le azioni di chi ha calpestato la storia centenaria di questa squadra.