Da aspramente criticati a uomini decisivi: Pacciardi e Emmausso firmano la vittoria esterna del Messina
Dopo cinque sconfitte consecutive, la squadra di Modica si sblocca in trasferta contro il Monterosi in una gara ricca di colpi di scena e momenti decisivi.
“Il calcio è veramente strano, Beppe”. Apriamo questa prima domenica di dicembre con, probabilmente, la citazione più iconica e famosa di Fabio Caressa. La prendiamo in prestito perché, ogni weekend calcistico, questo pallone che rotola ha la capacità di dimostrarci che non esiste alcuna regola assoluta o scienza esatta a controllarlo. Un mantra, quello appena evidenziato, che vale dalla finale dell’Europeo a Wembley ai campi polverosi dell’entroterra siciliano. Ed è proprio da questo principio che nasce l’inaspettato, il colpo di scena e l’utopia si trasforma in realtà. Ma basta filosofeggiare perché, poi, è il concreto a cambiare l’umore in positivo o in negativo di milioni di tifosi in tutta Italia. In questa prima domenica di dicembre, allora, il risveglio è stato dolce in riva allo Stretto. Nonostante un cielo tristemente grigio, infatti, il cuore dei tanti tifosi del Messina è colmo di gioia e serenità ma il cervello invita ancora alla calma. Questo uragano di emozioni diverse ha radici ben profonde: le cinque sconfitte consecutive ed un mese di novembre chiuso con zero punti raccolti. Non il miglior biglietto da visita per presentarsi all’appuntamento, non di gala, con il Monterosi. I novanta minuti disputati a Teramo presentavano un bivio ben preciso: tracollo totale o reazione d’orgoglio. Il Messina è riuscito ad imboccare la giusta via superando indenne un banco di prova che ha pochi precedenti nel recente passato.
Ma lo 0-2, maturato nell’arco degli oltre novanta minuti, fotografa esclusivamente il bottino pieno raccolto in trasferta. Monterosi-Messina, infatti, non è stato un semplice match ma più una partita a battaglia navale. I giallorossi hanno c’entrato, con grande precisione, i colpi decisivi mentre i laziali si sono limitati a clamorosi buchi nell’acqua. In un pomeriggio così intricato, poi, non potevano non ergersi a protagonisti principali coloro che fino ad ora erano stati individuati come i colpevoli numeri uno. In un momento storico in cui l’universo social può esaltarti e “distruggerti” nel giro di un attimo, Pacciardi ed Emmausso hanno vissuto il loro primo pomeriggio da incorniciare in maglia giallorossa. Non è un segreto, infatti, che sia il difensore che l’attaccante siano stati il bersaglio prediletto delle forti critiche dei tifosi. Quando una squadra attraversa un momento di forte crisi la colpa è di tutto il collettivo ma, allo stesso tempo, è anche facile trovare dei singoli capri espiatori. Il primo segnale, allora, lo lancia mister Modica scegliendo entrambi come titolari del suo scacchiere in un match da dentro o fuori. Il resto lo crea il destino aiutato dal Dio del calcio e dalla Dea bendata.
Il Messina, infatti, torna al successo sfruttando ciò che gli aveva fatto più male fino ad ora. I goal decisivi arrivano su calcio d’angolo e su rigore: un calcio piazzato ed uno da fermo che avevano condannato più volte i giallorossi fino ad ora. Ma c’è di più perché se l’attacco torna a segnare, allo stesso tempo la porta resta inviolata. Ed è qui che entra in scena la Dea Bendata sotto forma di quella grossa fetta di fortuna che fa tutta la differenza del mondo. La traversa di Vano allo scadere del primo tempo, il rigore fallito da Silipo sullo 0-1 e la parata di Fumagalli sul secondo penalty di Costantino sono le istantanee che ci porteremo dietro dalla trasferta di Teramo. C’è chi dice che la fortuna non capita, ma bisogna andarsela a cercare. Nel ventoso pomeriggio dello stadio “Bonolis”, allora, il Messina è riuscito a riportare un po’ di buona sorte dalla sua parte. Non è per niente un caso, poi, che siano stati Pacciardi ed Emmausso i due volti di questi tre punti. L’abbraccio di squadra al tecnico Modica vuole lanciare un messaggio in tal senso: noi ancora ci siamo e siamo uniti nonostante le difficoltà.
Certo è bene sottolineare che ancora non è stato fatto nulla. La vittoria sul Monterosi, fanalino di coda, era obbligatoria per non far crollare un castello ancora molto instabile. Tralasciando poi il fattore episodico, l’aspetto più importante resta l’essersi sbloccati alla vigilia di una gara pesantissima sotto tutti i punti di vista. Sabato prossimo, al “Franco Scoglio”, farà visita il Catania per un derby che non sarà mai banale per molteplici motivi. Gli occhi di tutti saranno puntati su quel prato verde per avere una risposta chiara e definitiva: il Messina ha veramente trovato la svolta decisiva?