Covid, lo studio del Gemelli: tenersi in forma evita le forme più gravi”
L’esercizio fisico costituirebbe la prima e più immediata barriera per respingere gli attacchi del Covid. Tenersi in movimento – come riporta l’AdnKronos – anche in spazi ristretti e specie nelle persone più anziane consentirebbe, infatti, di evitare la perdita di tessuto muscolare e ridurrebbe il rischio di conseguenze gravi in caso di contagio da Coronavirus. Muscoli forti favorirebbero una più efficiente risposta dell’organismo di fronte all’infezione. A rivelarlo, una ricerca condotta dai geriatri del Day Hospital post-Covid della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, Università Cattolica Campus di Roma, in occasione della pubblicazione del volume Muscoli in salute.
Attività motoria, dunque, come medicina, non solo per evitare di contagiarsi, ma anche per superare la malattia e riprendere più velocemente possesso della propria quotidianità. Nel libro, realizzato con il contributo della Fondazione Istituto Danone, gli esperti raccontano l’importanza dei muscoli a tutte le età.
L’esercizio fisico è un vero ‘farmaco salvavita’ sia per ridurre il rischio di ammalarsi, sia per superare al meglio la…
Pubblicato da Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS su Giovedì 25 marzo 2021
“Il ruolo centrale della massa muscolare è stato osservato anche in riferimento al Covid – spiega il professor Landi – Gli anziani più in forma hanno un minor rischio di progressione grave della malattia, perché hanno un sistema immunitario più efficiente”. Non solo perché “chi invece è affetto da sarcopenia e malnutrizione, stando a dati pubblicati su ‘Advances in Nutrition’ dall’Università di San Paolo in Brasile, ha un minor numero di linfociti T circolanti e non riesce ad affrontare al meglio il ‘superlavoro’ metabolico necessario per combattere il virus”.
Il motivo è presto detto: “I muscoli infatti si assottigliano letteralmente e si indeboliscono, lasciando una sensazione di affaticamento che accompagna i pazienti per settimane anche dopo la risoluzione dell’infezione. I dati raccolti – conclude Landi – mostrano che l’87% dei pazienti manifesta almeno un segnale di disagio, anche una volta guarito e che i sintomi più frequenti della sindrome post Covid-19 sono proprio la stanchezza (53%) e l’affanno (43%), entrambi direttamente connessi alla perdita del tono muscolare”.