“Caro 2023, ti scrivo..”
365 giorni di passione, emozioni e di storie meravigliose: riavvolgiamo il nastro dell’anno che sta per concludersi con l’auspicio di un 2024 di successi per il “nostro” calcio.
La corsa sfrenata di Ragusa sotto la curva, il ritorno del Catania in Serie C, l’acquisto del Palermo da parte del City Group. Ed ancora il duello a distanza tra le corazzate Trapani e Siracusa, le ambizioni di Nissa ed Enna sino ai sogni delle piccole realtà dilettantistiche. E’ stato un 2023 emozionante che ci ha rapito in ogni singolo weekend e ci ha regalato dei momenti unici. Un anno che non ha lesinato gioie e grandi delusioni dalla Serie B sino alla terza categoria. Come di consueto, allora, arriva il momento di fermarsi, riavvolgere il nastro e rivivere la bellezza di questi ultimi dodici mesi.
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Ci sarà tempo per i buoni propositi in vista del 2024 ma, intanto, possiamo goderci nuovamente tre squadre nel calcio professionistico. A Palermo, a distanza di secoli, si torna a parlare arabo con ambizioni da Serie A e grossi investimenti. Al “Renzo Barbera”, però, l’unica lingua conosciuta è quella dei goal. Capitan Brunori suona la carica perché, in un campionato ostico come la Serie B, l’obiettivo promozione non è mai così scontato. Un concetto che vale anche ad altre latitudini. Magari non si parlerà l’arabo, ma un inglese un po’ italianizzato con influenze sicule quello sì.
Il presidente Pelligra sa cosa vuole per il suo Catania e lo ha dimostrato con la “passerella” in Serie D. Mentre il Catanzaro monopolizzava la terza serie, il Catania batteva ogni tipo di record in campo e sugli spalti. Un anno di purgatorio dopo l’amaro fallimento per gli etnei, tornati ad abbracciare le categorie che gli appartengono. In questo contento internazionale, però, c’è anche un luogo magico dove l’area straniera non attecchisce. Lì dove la Sicilia viene divisa dal continente dall’affascinante Stretto, c’è Messina che resta attaccata alle proprie radici territoriali. Tra alti e bassi, i biancoscudati difendono la Serie C con le unghie e con i denti. Seconda salvezza miracolosa ottenuta sotto la presidenza Sciotto. La terribile lotteria dei playout, il doppio scontro con la Gelbison e la retrocessione dietro l’angolo a soli otto minuti dal novantesimo. Poi la zampata di capitan Ragusa e quell’urlo liberatorio a squarciare il cielo per gridare con forza la parola salvezza. Nuovo campionato, nuova rivoluzione tecnica e societaria e risultati ancora non esaltanti. Solo il futuro ci dirà l’epilogo di questo terzo anno in Serie C. Ma questo 2023 è stato anche l’anno delle conferme, dei ritorni e delle grandi novità.
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Nell’universo dilettantistico siciliano, sono stati i mesi della rinascita di piazze storiche. In Serie D, campane e calabresi hanno lasciato spazio allo strapotere di Trapani e Siracusa. L’esuberanza del presidente Antonini da una parte, la passione e l’entusiasmo di Alessandro Ricci dall’altra. Da sinistro magico di Kragl, alle parabole di Alma passando per la concretezza di Cocco e Maggio, ogni weekend è uno spettacolo pirotecnico con buona pace della concorrenza. Un duello che proseguirà nel nuovo anno così come le bagarre promozione nei due gironi d’Eccellenza. Nissa, Enna, Paternò, Modica, ogni angolo di Sicilia ha la sua corazzata. Lì dove la grande passione per il calcio incontra anche gli investimenti, allora, può nascere qualcosa di davvero speciale. E poi ci sono tutte le altre realtà che difendono la propria identità senza budget milionari. Nonostante un contesto generale non particolarmente positivo a livello economico, l’amore per il pallone continua ad alimentare il fenomeno sociale sul territorio.
Il calcio dilettantistico va avanti con tante difficoltà e con pochi punti di riferimento. Per non far disperdere tutto questo e veder sgretolare le fondamenta di tutto il sistema, chiediamo a gran voce un cambiamento di rotta istituzionale. Difendiamo il calcio dei nostri territori, quello che si gioca lontano dai grandi riflettori. La Sicilia non ha solo tre squadre tra i professionisti ma anche tante singole realtà virtuose che vanno avanti con notevoli sacrifici. Il 2023 ci ha dimostrato questo e lo ha fatto ad ogni latitudine. La Sicilia è viva ed ha grande passione. Non fermiamo anche la voglia di sognare.