Carattere, cuore e appartenenza: l’Igea Virtus è in Serie D
La comunità di Barcellona Pozzo di Gotto festeggia il ritorno nel massimo campionato dilettantistico dopo un avvincente lotta, sino all’ultima giornata, contro antagoniste sempre agguerrite.
La lunga attesa, lo stadio “D’Alcontres-Barone” totalmente colorato di giallorosso, un’ultima fatica certamente non scontata. Non poteva esserci epilogo migliore nel girone B del campionato di Eccellenza siciliano. La Nuova Igea Virtus è, di nuovo, in Serie D dopo un cammino straordinario, una stagione ricca di soddisfazioni, sogni realizzati e qualche passo falso che ha solo aumentato consapevolezza e voglia di vincere. Lo abbiamo sottolineato nel corso delle settimane e dei mesi: erano anni che non assistevamo ad un campionato regionale così spettacolare e ricco di colpi di scena.
Una lunga lotta caratterizzata da continui sorpassi in classifica fino ad una fuga solitaria mantenuta con le unghie e con i denti. L’Igea Virtus ha dimostrato di meritarla questa promozione, di meritare un salto di categoria basando il proprio progetto sul lavoro ma anche sulle idee. Ai nastri di partenza, infatti, altre società avevano messo in campo un budget decisamente superiore rispetto ai barcellonesi. Non è un segreto che il mercato fatto da Siracusa e Modica rappresentava un qualcosa di eccezionale per un campionato dilettantistico. Senza dimenticare un altrettanto stellare Città di Taormina, in corsa fino alla fase finale del torneo. Eppure, giornata dopo giornata, sono venute fuori quelle caratteristiche che rendono vincente una stagione. Come abbiamo già sottolineato nel titolo di questo articolo, mister Ferrara e la società hanno portato avanti un progetto basato sulla forza del gruppo, sul senso di appartenenza e sulla voglia di superare qualsiasi ostacolo. Il campo ha premiato tutto questo lanciando un chiaro segnale di rinascita e sviluppo sempre maggiore del calcio messinese di provincia.
Ma oltre ai risvolti positivi del terreno di gioco, è giusto dare spazio e rendere merito anche al lavoro fatto dietro una scrivania. La società non ha mai fatto mancare il proprio sostegno alla squadra fin da inizio stagione. La programmazione certosina è stata alla base della vittoria finale. Basta riavvolgere il nastro, infatti, per ripensare a quanto scetticismo ci fosse ad inizio campionato tra un budget ridimensionato ed un profilo decisamente più basso rispetto al passato. Proprio queste caratteristiche si sono rivelate, alla lunga, vincenti. Questo crescendo di emozioni, mese dopo mese, ha avuto il merito di riaccendere la scintilla della passione di un’intera comunità.
La Coppa Italia prima e il campionato d’Eccellenza all’ultima giornata rendono questa stagione indimenticabile. Un doblete che entra nella storia dell’Igea Virtus e nella memoria dei tifosi. Dopo sette lunghissimi anni d’attesa, sarà nuovamente Serie D. Da quel lontano 2016 tante cose sono cambiate ma una linea comune è rimasta. La chiusura del cerchio è arrivata con capitan Dall’Oglio, Biondo e Isgrò. Uomini simbolo e leader dello spogliatoio che si sono ritrovati, a distanza di anni, ancora a Barcellona ed hanno regalato a tutta la città nuovamente il coronamento di un sogno.
Adesso è tempo di festeggiare prima di sedersi a tavolino per programmare il campionato di Serie D. Bentornata Nuova Igea Virtus.