CalcioScommesse, il Roccella non ci sta: “Verdetto scandaloso”
Nella giornata odierna é arrivato il comunicato ufficiale del Roccella, retrocesso sul campo in Eccellenza nella stagione 2020/2021, dopo la sentenza sul caso CalcioScommesse. Solo punti di penalizzazione per Troina e Rotonda da scontare nel prossimo campionato di Serie D.
Di seguito la nota della società calabrese.
Ieri il Tribunale Sportivo Nazionale, Sezione disciplinare ha emesso il dispositivo dì Sentenza relativo al procedimento che coinvolgeva alcuni dirigenti, calciatori, legali rappresentanti di Società che hanno disputato il campionato di calcio di serie D Nazionale, girone I e riguardava fatti di vendita ed acquisto di partite, a scopo di classifica o di gioco di azzardo.
Il TFN, cosí si evince dal dispositivo, cui seguirà la motivazione del provvedimento, per alcuni casi ha riconosciuto la verità dei fatti contestati (che troveranno si spera più seria sanzione in sede penale, ricorrendone i presupposti) e ha comminato ai dirigenti, calciatori e legali rappresentanti delle società squalifiche personali.
Per le società, coinvolte per condotte perpetrate, lo ripetiamo, da legali rappresentanti o dirigenti, solo sanzioni di penalizzazione, fino a 10 punti in classifica.
A nostro modo di vedere si tratta di un verdetto scandaloso per la sua mitezza, che squalifica il senso della Giustizia sportiva, svilisce il valore dello sport e sancisce il principio secondo il quale nel mondo dilettantistico è possibile commettere le peggiori nefandezze, vendere, comprare incontri, ingannando avversari, tifosi e spettatori, senza incorrere in nessuna grave misura sanzionatoria disciplinare.
Come dire che questo mondo premia i furbi e gli scorretti e punisce chi opera con correttezza e nel rispetto dei valori dello sport.
Il Roccella disputerà il campionato di eccellenza calabrese con onore ed orgoglio, non partecipando ad un campionato, quello di Serie D, Girone I, nel quale saranno impegnate compagini che, mediante condotte di propri dirigenti, calciatori o addirittura legali rappresentanti, secondo quanto accertato da una sentenza del TFN di cui leggeremo la motivazione, hanno comprato o venduto partite o tentato di farlo, falsandone l’esito e scommesso illecitamente su di esso.