Bayern Monaco – Psg, parata di stelle: ecco quanto valgono i loro pezzi pregiati
Filosofie diverse, un obiettivo comune: vincere. Bayern Monaco e Paris Saint Germain si affrontano questa sera per l’andata dei quarti di finale di Champions League, con il proposito non troppo nascosto di arrivare in fondo alla competizione. Lo pretendono rose di assoluto valore, assemblate con metodi diversi e risultato ultimo di scuole di pensiero diametralmente opposte.
TRADIZIONE TEDESCA
I tedeschi storicamente fondati su collettivismo e programmazione, vantano una bacheca strabordante di trofei, a conferma di una tradizione tra le più nobili d’Europa. Individualità ed investimenti, soprattutto se importanti, vengono pesati accuratamente e inseriti all’interno di un meccanismo rodato da decenni di successi, in cui l’estro del singolo rimane sempre votato alla causa del risultato. Ne viene fuori una catena di montaggio praticamente perfetta, capace di mettere insieme sei Coppe dei Campioni e trenta titoli nazionali.
GLI SCEICCHI
L’idea del tutto e subito, emblema di un calcio scarsamente sostenibile per tanti, corrode l’anima sull’altro piatto della bilancia e, ad oggi, ha pagato fino a un certo punto. Parallelamente all’arrivo degli sceicchi, il Psg domina in Francia e risiede stabilmente tra i top-team a livello continentale. La Champions, tuttavia, continua ad essere la balena bianca eternamente rincorsa, ma neppure troppo spesso sfiorata. Tre scudetti di fila, sette negli ultimi nove campionati, a fronte dell’unica finale di Coppa Campioni, centrata e persa lo scorso anno proprio al cospetto dei bavaresi, fotografano bene un assolutismo interno, inefficace all’estero, dove manca ancora l’ultimo tassello per il salto di qualità.
QUI PSG
Spiegare il perché diventa esercizio complicato, analizzando una rosa che, da Keylor Navas (10 milioni) a Mbappé, vale circa 569 milioni di euro. Di questi, quasi due terzi servirebbero per acquistare il brasiliano Neymar (128 milioni) e la giovane punta francese, con 180 milioni pezzo più prezioso di una collezione inaccessibile. Proseguendo con la probabile formazione, davanti al portiere costaricense, spicca l’ex Roma Marquinhos: valore di mercato 70 milioni. Non scherzano nemmeno gli altri elementi del pacchetto arretrato, Kehrer costa 25 milioni, altrettanti ce ne vogliono per Diallo, mentre con 40 ci si assicura le prestazioni di Kimpembe. Per la stessa cifra, in alternativa, si possono portare a casa Gueye (25) ed Herrera (15). L’undici dei sogni è completato dai 28 milioni di Angel Di Maria e dai 30 del nostro Moise Kean.
QUI BAYERN
Poco di meno (554 milioni) vale il Bayer Monaco, in cui i 90 milioni di Kimmich, arrivato dallo Stoccarda per meno di nove, sono compensati dai 3,5 necessari per l’acquisto dell’emblematico Choupo-Moting. I muscoli di Goretzka, come la fantasia e i riccioli funambolici di Sané valgono 70 milioni, mentre Neuer (18) e Muller (35) restano pedine imprescindibili, a cui l’età ha fatto perdere qualcosa sotto il profilo della quotazione. Aumentano il valore dello scacchiere a disposizione di Flick le frecce d’oro provenienti da Austria e Canada: Alaba, giunto in Baviera svincolato, costa oggi 55 milioni, Alphonso Davies – preso per dieci – addirittura 75. Con la metà ci si può accontentare, infine, della freschezza di Pavard (35) e Sule (37), cinquant’anni in due. Per la serie, i soldi non fanno la felicità, ma aiutano parecchio.