Antonio Stelitano, riparte dalla Repubblica dominicana il terzino giramondo
Ad attenderlo c’è il sole caraibico della Repubblicana Dominicana, dove Antonio Stelitano, terzino messinese classe 1987, ritornerà con lo Scudetto cucito sulla maglia. La notizia della firma con il Football club Jarabacoa è arrivata nelle scorse ore. Un post sui social per comunicare ad amici e follower la nuova avventura. Nell’arcipelago c’era già stato, terzino sinistro del Don Bosco Moca, con cui si era laureato campione nazionale nel 2014. Primo calciatore italiano della storia a giocare e vincere, là, dove di solito comanda il baseball.
Muy feliz de poder anunciar esta nueva etapa con la ilusión de un niño.Quiero agradecer el cariño y devolver la confianza volviendo a darlo todo por esta camiseta . Vamos Jarabacoafc
Pubblicato da Antonio Stelitano su Giovedì 18 marzo 2021
Adesso si ripresenta, maglia diversa e identiche ambizioni: confermarsi ai livelli più alti. E’ l’ultima tappa di una carriera da giramondo, in cui spiccano le esperienze in Argentina, Romania, Lituania e Mongolia. Nella steppa asiatica aveva sposato la causa dell’Anduud City e la cultura di un Paese distante anni luce nei chilometri e nell’immaginario colletivo: “Spesso con i compagni si comunicava a gesti e anche bere diventava particolarmente complicato – ha dichiarato Meriodionews – Lo erano abituati a zuppe e pietanze calde, a causa del freddo. Io a tavola cercavo l’acqua”.
Una storia per ogni Paese, certo, non può dire di essersi annoiato: “In Lituania il mio migliore amico era giapponese – spiega a Gianlucadimarzio.com – dovevamo ammazzare il campionato di Serie B, finimmo secondi e la promozione ci sfuggì all’ultimo istante. A Rosario, in Argentina, per strada mi chiamavano Eltano, italiano, e mi capitava di incontrare tantissimi connazionali”.
Jules Verne del terzo millennio, la voglia di esplorare è nata col tempo: “Da ragazzino, in ritiro stavo attaccato al telefono, volevo casa e la famiglia”. Oggi suona paradossale, d’altronde, non sono bastati nemmeno pandemia e confini chiusi per fermare la corsa di Stelitano.