
Aggressione all’arbitro nella gara playoff Under 17. La condanna di Morgana: “Inaccettabile”

Una serata di sport giovanile si è trasformata in un incubo. Durante i tempi supplementari della partita playoff Under 17 tra Russo Sebastiano Calcio Riposto e Pedara, disputata sabato sera allo stadio Luigi Averna di Torre Archirafi, a Riposto, l’arbitro è stato brutalmente aggredito da un gruppo di calciatori e altre persone. Il campo, ufficialmente chiuso al pubblico per inagibilità, è diventato teatro di una violenza incontrollata.
Il direttore di gara è stato accerchiato e colpito con calci e pugni. In un video, subito diffuso sui social, si vede l’arbitro mentre tenta disperatamente di ripararsi, prima di essere messo in salvo da un adulto, probabilmente un genitore, che lo ha trascinato a bordo campo. Ne è nata una rissa generalizzata, con altri giovani atleti coinvolti tra grida e insulti.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno avviato un’indagine. Il video dell’aggressione sarà utilizzato come prova per identificare i responsabili. La sezione di Acireale dell’Associazione Italiana Arbitri ha espresso solidarietà al giovane arbitro, definendo l’accaduto «una sconfitta per lo sport».
Il presidente del CR Sicilia della LDN, Sandro Morgana condanna con fermezza l’aggressione subita dall’arbitro durante il match:
“Esprimo la mia più ferma e totale condanna per l’aggressione subita dall’arbitro durante l’incontro playoff Under 17 tra Russo Sebastiano Calcio Riposto e Pedara, svoltosi ieri sera allo stadio Luigi Averna di Riposto. Un episodio gravissimo che ha scosso l’intera comunità sportiva e che ci riporta indietro nella lotta contro la violenza negli stadi, un tema su cui siamo da sempre impegnati.
Questo vile attacco, che ha avuto luogo a pochi giorni dal Torneo delle Regioni, è una vergogna per il nostro sport e disturba profondamente la vigilia di un momento fondamentale per la Sicilia sul piano sportivo, culturale e turistico. La violenza gratuita che ha travolto l’arbitro, costretto a difendersi sotto una pioggia di calci e pugni, è intollerabile. Fortunatamente, l’arbitro è ora a casa, dopo aver ricevuto le prime cure, ma rimane la gravissima ferita morale e l’indignazione per quanto accaduto.
“Ho personalmente portato la mia solidarietà – continua – all’arbitro e gli ho dedicato un grande abbraccio, confermando il mio pieno supporto a lui e a tutto il mondo arbitrale. Un episodio come questo non deve rimanere impunito. Confido in provvedimenti rapidi, severi e decisivi, con l’obiettivo di evitare che simili atti di violenza possano mai più accadere in futuro”.
Questo è il momento di unire le forze, di dare un segnale forte e chiaro a tutti: lo sport deve rimanere un luogo di rispetto, educazione e sano agonismo. La violenza non ha posto in nessun stadio d’Italia. L’immediato intervento delle forze dell’ordine e la raccolta delle prove, tra cui il video dell’aggressione, sono passi importanti verso l’identificazione dei responsabili. Mi sento profondamente deluso perché in questi anni avevamo intrapreso un percorso importante, grazie anche alle istituzioni dei nuclei antiviolenza. Non vogliamo fermarci. Anzi, è il momento di insistere e rilanciare l’azione di chi ama il calcio, di chi crede nei valori. Siamo vicini al mondo arbitrale, che è parte integrante del nostro sport. Condivido il pensiero dell’Associazione Italiana Arbitri che ha espresso la sua solidarietà con forza, e io sono completamente d’accordo con il loro messaggio: “Questo non è calcio, questo non è sport”. Oggi, purtroppo, abbiamo perso tutti”.
Le società che stavano disputando il playoff, Russo Sebastiano Calcio Riposto e ASD Pedara, nei loro comunicati ufficiali condannano l’accaduto prendendone le distanze:
COMUNICATO UFFICIALE RSC RIPOSTO
La società sportiva RSC RIPOSTO, in relazione ai gravissimi fatti accaduti sabato sera in occasione della gara Under 17 Provinciale RSC RIPOSTO – PEDARA, condanna con fermezza l’intollerabile aggressione perpetrata ai danni del direttore di gara da parte di alcuni suoi tesserati. La società invia le proprie scuse al direttore di gara vittima dell’aggressione e segnala l’impegno posto in essere dai propri dirigenti al fine di proteggere l’arbitro dalla vile aggressione. La società è pronta ad accettare le decisioni della giustizia sportiva e nel contempo è pronta a mettersi a disposizione della giustizia ordinaria al fine di permettere di individuare i colpevoli di questi gravi atti. La nostra società, in oltre vent’anni di attività in Federazione, ha sempre trasmesso ai propri tesserati le giuste regole di vita e non può tollerare queste azioni che non hanno niente a che vedere con i sani principi dello sport. A tal proposito, la società anticipa che si costituira’ come parte civile nei confronti di eventuali maggiorenni coinvolti, negli eventuali processi che saranno posti in essere.
COMUNICATO UFFICIALE ASD PEDARA
Solidarietà e vergogna: il Pedara prende fermamente le distanze dagli episodi di violenza accaduti a Torre Archirafi lo scorso sabato.
Proviamo solo vergogna e tristezza, un senso di inquietudine che ci ha privato della gioia, umana e sportiva, di una vittoria che i nostri ragazzi avrebbero meritato, anche per l’impegno profuso nel corso di tutta la stagione, ma che a posteriori passa in secondo piano. Ci sarà un tempo per poter parlare di campo e ci auguriamo che questo possa lasciarci alle spalle episodi e violenze di cui avremmo fatto volentieri a meno.
Non è minimamente accettabile che al giorno d’oggi una partita di calcio, men che meno di ragazzi, possa sfociare in fatti di violenza incontrollata. Nessun episodio arbitrale, nessuna recriminazione o rivendicazione, può essere giustificata.
Rimaniamo esterrefatti, e per i pochi che non lo avessero ancora compreso, totalmente estranei ai fatti. I nostri ragazzi non hanno puntato il dito e alimentato alcuna rissa nell’immediato post gara e come si evince anche dalle immagini, ormai virali, si abbracciavano per condividere un momento di gioia.
La nostra solidarietà, totale e incondizionata, va al direttore di gara Diego Alfonzetti, unitamente agli auguri di una pronta e immediata guarigione. Non vi sono scuse che possano giustificare o lenire le ferite, queste siano fisiche e mentali.
Siamo fermamente rispettosi del lavoro svolto dalle autorità competenti e disponibili ad offrire collaborazione per risalire ai fatti realmente accaduti ove fosse necessario. Non abbiamo difese da porre, soltanto vergogna per una pagina indelebile che lede, nostro malgrado, la nostra società che lavora e crede in un calcio migliore, pulito e lontano da ogni forma di violenza.