Messina, grana settore giovanile: quando la pezza è peggio del buco
Dopo l’ennesima umiliante domenica subita dai ragazzi della formazione Under 15, la nota stampa del responsabile Pietro Russo certifica ancor di più l’inadeguatezza di questa società al calcio professionistico.
Oggi si gioca. Il Messina sarà impegnato nell’ostica trasferta di Picerno contro un avversario che punta, con decisione, alla vetta della classifica. Una prova di maturità importante per i ragazzi di mister Modica reduci dall’1-1 di Latina e vogliosi di dare continuità di risultati in una situazione ambientale particolarmente compromessa. A far da cornice a tutto questo, poi, anche la diretta sui canali Rai per un monday night che mancava da tempo immemore in casa biancoscudata. Tuttavia la nostra settimana non si aprirà con un’analisi tattica del match e su cosa possiamo aspettarci da questo gruppo giovane alle prese con un tour de force importante.
Dalla prima squadra, infatti, siamo costretti a spostare l’attenzione ancora una volta sul settore giovanile. Purtroppo torna argomento di notevole importanza l’andamento in campionato dei ragazzi della formazione Under 15. Pensavamo che l’umiliante gara contro il Crotone fosse un caso isolato che, pur nella sua gravita, sarebbe stato risolto in queste settimane. Invece il “perseverare” è diventato un must per questa società che, spalle al muro, non ha trovato alcun aiuto per esternalizzare questo enorme peso chiamato settore giovanile. Diciamocelo a chiare lettere: alla proprietà di questa società interessa solo l’obbligo di firma per accedere ai contributi della Lega. Quindi da una parte mister Modica è “costretto” a fare tutti i calcoli per far giocare più under possibili ogni giornata. Dall’altra, però, i giovani rappresentano solo un mezzo economico che diventano una grana per quanto riguarda i campionati nazionali giovanili.
Non si costruisce nulla, al massimo si distrugge e sulle macerie si vivacchia tirando alla giornata. Analizzando la cronologia degli eventi, la formazione under 15 ha abbandonato il campo contro il Crotone, poi ha viaggiato alla volta di Taranto per soccombere 7-0 schierando un portiere come attaccante e, infine, contro il Trapani è scesa in campo in sette uomini il tempo di subire una rete ed abbandonare il campo con il solito siparietto del “finto infortunio”. Una situazione che va ben oltre la vergogna o il concetto di dignità perduto, un momento storico del calcio messinese che del grottesco ha fatto il suo vessillo. Poteva, infatti, finire qua tra l’indignazione social dilagante ma il Messina ha voluto aggiungere l’ennesima perla comunicativa.
Questa volta l’ennesimo virgolettato, perché la società non produce comunicati ma solo dichiarazioni, è stato affidato alle parole di Pietro Russo, designato come responsabile del settore giovanile. E’ lui a metterci la faccia, volontariamente o meno questo non lo sappiamo, ma quello che appare abbastanza evidente è che tutte le dichiarazioni provenienti dalla società seguono il medesimo stile, modo di esporsi e filo logico a prescindere dal protagonista a cui sono attribuite le parole. Attenendoci ai fatti, quindi, il nostro interlocutore odierno sarà Pietro Russo con la consapevolezza che il responsabile del settore giovanile sia solo l’ennesimo pezzo di un puzzle ben più grande.
Abbiamo definito questa nota stampa come una “pezza peggio del buco”. Non potrebbe essere altrimenti perché la dichiarazione è un’escalation di autogoal clamorosi, volendo utilizzare un termine calcistico. In primo luogo l’affermare di voler proteggere i ragazzi dalle feroci invettive dei giornalisti (veri nemici di turno), salvo subito in aperture scaricare su di loro l’esser scesi in campo in sette uomini. Spetta, infatti, ai responsabili delle giovanili ricordare costantemente di portare i documenti alle partite e, allo stesso tempo, ci pare assai difficile immaginare ragazzi di 15 anni che cadono in questi errori. Probabilmente questi giovani calciatori non sono così avvezzi alle dinamiche “burocratiche” che un match di campionato comporta. Facendo poi un breve calcolo tra i 7 in campo, i 5 smemorati ed i due vittime di influenza, viene fuori che l’intera rosa è formata da 14 calciatori. Ora capiamo perché Russo ci tiene a specificare che si sta lavorando per migliorare l’organico….peccato che siamo giunti già al mese di ottobre e con il campionato ben avviato.
Ma volendo anche credere a queste prime giustificazioni con l’intera responsabilità scaricata sui ragazzi, appare chiaro il vero scopo di questo virgolettato. Come anche in altri casi in precedenza, bisogna salvaguardare a tutti i costi la figura del presidente Sciotto. Quindi, con grande onestà, è lecito pensare che dei ragazzi in fondo non importa nulla né del loro stato d’animo. Qui l’unica figura che non deve essere scalfita è quella di Pietro Sciotto che, secondo le tesi societarie, è una vittima del sistema: dalla tifoseria organizzata alla categoria dei giornalisti passando per il Garante dell’Infanzia, ritenuto un burattino nelle mani dei poteri forti e che scrive solo perché “tirato dalla giacchetta”. Beh, se dobbiamo dirla tutta, sono altri che si adoperano nei famosi dettati.
L’ultima chicca a conclusione riguarda i campi d’allenamento. Una problematica evergreen che può essere utilizzata anche per il settore giovanile oltre che per la prima squadra. Di tutto questo non ci resta che prendere atto, evidenziare come questa situazione sia diventata insostenibile e chiedere un intervento immediato per poter, quanto meno, limitare i danni. Arrivati a questo punto, in ballo non c’è più la dignità o il nome Messina da preservare a livello nazionale.
Ciò che adesso importa è capire cosa vogliamo dal nostro futuro prossimo: accettare passivamente questa mediocrità/menefreghismo o finalmente provare ad alzare la testa facendo fronte comune.
Di seguito il comunicato stampa della società giallorossa sul “caso settore giovanile”
In riferimento alla partita di oggi a Santa Lucia del Mela della selezione Under 15 dell’Acr Messina, il responsabile del settore giovanile, Piero Russo specifica quanto segue.
“Purtroppo, la circostanza che 5 nostri giovani calciatori provenienti da fuori provincia, avessero dimenticato di portare con sé i documenti di identità e l’inattesa assenza di due nostri ragazzi per via dell’influenza, ci ha indotto a schierare i giocatori a nostra disposizione contro il Trapani. Il clamore mediatico, alimentato attraverso i Social, di questa situazione duole in primo luogo a noi che ci prendiamo cura di questi ragazzi e certamente non fa bene agli stessi giovani calciatori. Stiamo tuttavia lavorando per migliorare l’organico dell’Under 15, come abbiamo fatto per le altre squadre impegnate nei campionati nazionali. Spiace che si evidenzino le nostre manchevolezze, non imputabili in alcun modo al presidente Sciotto, mentre passano in secondo piano le buone prestazioni della Primavera o dell’Under 17, oggi sconfitta ma con tanti rimpianti. L’inaspettato intervento del Garante dell’infanzia di Messina, tirato evidentemente per la giacchetta da chi avrebbe il dovere di rispettare la “Carta di Treviso” e non usare i bambini per notizie sensazionalistiche, (che non lo sono), ci addolora, perché mortifica i nostri principi di pieno rispetto dei valori dello sport giovanile. Non permettiamo a nessuno di mortificare i nostri ragazzi né il nostro presidente. Le difficoltà legate all’assenza di campi di allenamento a Messina ci ha creato innumerevoli difficoltà che stiamo cercando di superare”.
Conclude il responsabile del settore giovanile, Piero Russo.
Messina lì 29/9/24
Ernesto Francia