“Non chiamatelo baby bomber”: il Messina trascinato da Gennaro Anatriello
Tre partite e tre goal in maglia biancoscudata in campionato. L’attaccante, classe 2004, è già il punto di riferimento offensivo del Messina di mister Modica.
Il suo arrivo in riva allo Stretto era passato decisamente in secondo piano. Complice la sua età, il curriculum caratterizzato da tante pagine esclusivamente di settore giovanile ed una situazione ambientale in cui l’aspetto sportivo passa in secondo piano. L’estate della Messina calcistica è stata ancora una volta tormentata come avviene, ormai, da tanti e troppi anni. Inutile tornare su un argomento trito e ritrito che ancora, siamo sicuri, ci regalerà tanti capitoli poco lusinghieri. Piuttosto è bene parlare di campo e concentrarsi su quegli aspetti positivi che il prato verde sta regalando in casa Messina. Inauguriamo, quindi, una nuova stagione di “Guess Who” pescando proprio nello spogliatoio di mister Modica dove tanti giovani si stanno mettendo in luce. La copertina, però, non può non andare ad un unico elemento che è diventato il simbolo del Messina che vedremo in questa stagione.
Gennaro Anatriello, come detto, è arrivato in Sicilia in punta di piedi e senza alcun tipo di annuncio mediaticamente rilevante. In una città che, storicamente, è sempre stata casa di grandi bomber italiani, c’era scetticismo attorno alla scelta del direttore Pavone su un ragazzo di appena venti anni. La carta d’identità recita 2004, un anno che rievoca dolci ricordi in città. Quando nasceva Anatriello, infatti, il Messina viveva il periodo più esaltante della storia recente giallorossa. Non si può vivere di soli ricordi, però, e la quotidianità attuale fotografa un Messina sempre in crisi di identità societaria ed alle prese con l’ennesima stagione enigmatica. Grazie alla sapiente mano di mister Modica e del suo staff, però, almeno sul campo la squadra sta rispondendo presente ed ha il supporto totale della tifoseria in contrasto esclusivamente con la proprietà. Lavorando duramente quotidianamente, Anatriello è diventato un punto di riferimento non solo tecnico-tattico ma anche carismatico. Sono bastate le prime uscite del Messina per capire che tipologia di calciatore abbiamo di fronte: un vero e proprio attaccante moderno. In primo luogo una presenza fisica davvero fuori categoria sia nei contrasti aerei che in fase di pressing alto. Una duttilità tattica molto utile per qualsiasi allenatore grazie alla capacità di svariare da prima punta che nel ruolo di esterno con una visione di gioco fuori dal comune (da rivedere l’assist a Luciani contro il Taranto che porta al calcio di rigore). E poi, tralasciando qualsiasi tipo di analisi, ci sono i goal che fanno tutta la differenza del mondo per un bomber. Ne ha sempre segnati tantissimi nei settori giovanili ma, oggi, è già capocannoniere del girone C a quota 3 in compagnia di calciatori non banali come Cuppone, Emmausso e Volpicelli.
Che il goal sia il suo pane quotidiano è ben noto da diverse stagioni. Nonostante le sue chiare origini partenopee, Anatriello cresce e si forma calcisticamente in Emilia Romagna con le maglie di Cattolica, Cesena e Santarcangelo. A puntare su di lui c’è il Bologna che intravede tutte le potenzialità del bomber del futuro. Anatriello risponde sul campo e lo fa dominando in ogni categoria. Nella stagione 2020/2021 segna 7 goal in 14 presenze con l’Under 17, numeri stracciati l’anno dopo quando si consacra a livello nazionale. Con l’Under 18 emiliana, il classe 2004 segna 32 goal totali tra campionato e torneo di Viareggio aggiungendo anche 12 assist. Il naturale percorso di crescita lo porta ad approdare in Primavera dove si conferma raggiungendo ancora la doppia cifra. Ed arriviamo alla passata stagione dove Anatriello viene considerato pronto per il primo salto tra i professionisti. L’impatto con il calcio dei grandi non è dei migliori ma per una situazione difficile a livello ambientale. Ad Alessandria, infatti, le situazioni extracampo influiscono decisamente sui risultati. Anatriello chiude la passata annata con sette goal totali: due in prima squadra contro Pergolettese in Coppa Italia e Padova in campionato, cinque con la Primavera.
Questa estate il direttore Pavone ci ha puntato ad occhi chiusi vincendo la concorrenza di molte altre società ed assicurandosi il prestito secco dal Bologna. Appare evidente come Anatriello sia la vera sorpresa di questo inizio di stagione del Messina. In un reparto offensivo basato sulla linea verde, il classe 2004 sta dimostrando di avere tutte le carte in regola non solo per potersi imporre nel calcio professionistico ma anche l’ambizione di crescere tanto e fare carriera. Ad oggi, mentre il Bologna osserva con attenzione, mister Modica si coccola quel prototipo di calciatore che incarna la sua filosofia calcistica. Anche da questo binomio allenatore-attaccante passano le fortune della causa giallorossa che avrà di fronte una lunga e durissima stagione. Nel frattempo Anatriello ha già messo la sua firma, adesso la tifoseria spera che possa timbrare il cartellino più e più volte con la maglia biancoscudata indosso.